La nuova Perla si fa in tre, la manager: "Pronti a supportare la crescita"

Gallio: "È un brand di eccellenza internazionale"

La Perla (foto Ansa)

La Perla (foto Ansa)

Bologna, 26 aprile 2015 - CRESCE ancora La Perla di mister Silvio Scaglia, e si fa in tre per riorganizzarsi meglio. Dall’inizio dell’anno la storica azienda di lingerie fondata nel 1954 da Ada Masotti si è fatta in tre. Sono nate La Perla Manifacturing srl (375 dipendenti) a cui spetta la produzione vera e propria, La Perla Italia srl (altri 120 addetti), a cui spettano gli outlet e i negozi, e il ramo italiano della società principale (187 addetti), che cura amministrazione, marketing, fashion, logistica. A capo di tutte e tre c’è La Perla Global Management Uk Ltd, la società fondata da Silvio Scaglia all’atto di acquisizione della vecchia La Perla. Il totale dei dipendenti non cambia, anzi cresce.

DIFATTI da quel 4 giugno 2013 in cui l’ex patron di Fastweb ha acquistato all’asta l’azienda di lingerie di lusso, tutti i dipendenti, anche quelli in cassa integrazione a zero ore da anni, sono rientrati a lavorare, le collezioni di lingerie sono ripartite, i negozi, da Londra in poi, sono ripartiti a pieno regime e l’azienda ha avviato una serie di corsi d’aggiornamento interni per formare sarte, esperti di marketing, responsabili commerciali e soprattutto un’operazione di ammodernamento radicale di strutture, macchinari e sistemi gestionali.

NEL FRATTEMPO la riorganizzazione continua. Finita la cassa integrazione straordinaria, dal 5 maggio ne inizierà un’altra della durata di un anno per 50 dipendenti sui 682 totali. Lo conferma Miriam Gallio, ‘chief operating officer’ dell’azienda e braccio destro di Scaglia. «Nel corso degli incontri sindacali dello scorso aprile – spiega –, La Perla ha illustrato il nuovo modello di organizzazione, gli investimenti previsti» essenziali per una realtà «organizzativa articolata in dimensioni globali». Si lavora a pieno regime per realizzare il piano aziendale presentato due anni fa, insomma.

«LA RIORGANIZZAZIONE del gruppo iniziata immediatamente dopo l’acquisizione, è in pieno svolgimento – conferma la Gallio –. L’obiettivo è quello di ristabilire l’equilibrio economico di questo marchio di eccellenza, affiancando agli ingenti investimenti una organizzazione pronta a supportare la crescita a livello internazionale che ci aspettiamo». Da qui lo spacchettamento di cui sopra. «Dove prima avevamo la presenza di un’unica società – descrive la manager –, ora ne abbiamo tre. Una per la commercializzazione del prodotto sul territorio, una per la funzione produttiva e una che, rappresentando la holding, raggruppa tutte quelle risorse coinvolte in attività strategiche di respiro globale».

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