FEDERICA GIERI
Cronaca

Professore ferito dallo studente, polizia alle scuole medie

Pilastro: docente interviene in una lite, colpito al volto dal cestino

Scuole chiuse

Scuole chiuse

Bologna, 4 dicembre 2015 - Studente ferisce in volto il suo prof, lanciandogli contro un contenitore di plastica per raccogliere la carta. È accaduto, durante l’intervallo di metà mattina, quindi verso le 10.30, alla media Saffi. Scatta l’intervento delle forze dell’ordine chiamate dalla vicaria cui la situazione «sembrava difficile da gestire», spiega la preside reggente Filomena Massaro, avvertita in tempo reale. A compiere il gesto, poi rubricato come «un atto di ribellione», un ragazzino che è già stato al centro di altri eventi tra i banchi della media di via Panzini, nel cuore del Pilastro. «Questo episodio è deflagrato tra gli studenti – afferma la preside –. La presenza della polizia ha destabilizzato tutti. Adesso è tempo di tacere. Cerchiamo di capire a fondo quanto è successo e poi la scuola darà le sue risposte che saranno come sempre educative. Un’eventuale sospensione potrebbe avere l’effetto contrario».

Cerca di tenere la barra dritta al centro, la preside. Ma non è semplice anche perché la media Saffi è una scuola complicata e difficoltosa soprattutto per l’utenza. Molti stranieri, pochissimi italiani, culture da mescolare, cittadini da formare e tante storie difficili. Per contro, un corpo docente compatto che «va oltre il mero lavoro didattico».

Semplice la dinamica dei fatti, secondo la prima ricostruzione. «Era la ricreazione – racconta Massaro, ancora scossa – e Mirko (nome di fantasia, ndr) esce dalla sua classe per andare a scherzare con altri ragazzi». Lì c’è anche il prof di tecnologia, un ingegnere minerario supplente alle Saffi da neppure una settimana. Mirko entra in classe «dice lui per scherzare».

Qualcosa va storto e, davanti ai compagni, il ragazzino «si ‘attacca’ con uno in particolare. Interviene il docente per separarli – prosegue la preside –. A quel punto, Mirko si sente vincolato, si ribella alla presa dell’insegnante e gli lancia contro il contenitore di plastica». Prof in ospedale. Polizia a scuola. Saffi in subbuglio. Inevitabile la telefonata a casa.

«Con uno dei due genitori – rivela la preside –, proprio l’altro giorno avevamo avuto un colloquio approfondito sull’uso del cellulare a scuola».

«Se ci si confronta con lui quando è solo si riesce anche a impostare un percorso, ma quando è in gruppo cambia. E come se si caricasse. Noi come scuola – conclude la dirigente – stiamo facendo tutto il possibile per mettere in campo percorsi didattico-educativi tali da riuscire ad affiancare e ad accompagnare la crescita non solo di Mirko, ma di tutti i ragazzi più fragili».

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