roBOt Festival, le novità: Van Wissem, Biosphere e Geir Jenssen

Si arricchisce il programma dell’evento in calendario dal 7 al 10 ottobre 2015 IL NOSTRO SPECIALE

Joef Van Wissem presenta a roBOt Festival Film Concert, un live su “Only Lovers Left Alive” di Jim Jarmusch

Joef Van Wissem presenta a roBOt Festival Film Concert, un live su “Only Lovers Left Alive” di Jim Jarmusch

Bologna, 4 settembre 2015 - Altri nuovi 10 nomi della scena artistica internazionale tra live, dj set, un film show e due ospiti presentati dalla Red Bul Music Academy: sono i nuovi annunci che vanno a integrare il programma del roBOt Festivat, dal 7 al 10 ottobre 2015.

Un progetto va ad integrarsi nella già annunciata Sezione Screenings con un ospite davvero speciale che rientra nelle esibizioni live più prestigiose di questa edizione: Jozef Van Wissem presenta a roBOt Festival "Film Show", un live su “Only Lovers Left Alive” di Jim Jarmusch, film premiato nel 2013 al Festival di Cannes per la “miglior colonna sonora” e alcuni nuovi brani da solista. Musicista, compositore e liutista olandese, Wissem crea un cortocircuito stilistico tra l’avanguardia contemporanea e la liuteria barocca. Due energie, due stili, due sensibilità contrapposte per identità artistica e contestualizzazione storica riunite in un unico progetto, un film show dalla bellezza sensazionale, abbracciato da label come ATP e da registi pluripremiati.

La Sezione portante del festival, quella dedicata alla Musica, si arricchisce con gli ultimi grandi tasselli che renderanno questa edizione sempre più internazionale a partire dal norvegese Geir Jenssen, alias Biosphere: ascoltare un suo live è un evento abbastanza raro. Uno dei giganti assoluti, di tutti i tempi, della musica ambient: musica che lui ha segnato indelebilmente col suo tocco glaciale, profondamente nordico. La sua presenza è davvero uno degli eventi di roBOt 08.

Imperdibile anche il live dell’americano Prefuse 73. Scott Herren è un artista vero, da molti considerato un genio: uno degli uomini che ha rivoluzionato la musica contemporanea a partire dall’hip hop con beat destrutturati, complessità armonica e ritmica, citazioni impazzite.

Arriva dalla Germania Opium Hum con un dj set caratterizzato da droni, scenari atmosferici, ritmi digitali di una profondità cupa ed ancestrale. Curatore delle serate Boiler Room allo Stattbad, fondatore della serie “N≠E” per il Berghain, co-organizzatore dei party Leisure System, è ormai una di quelle menti musicali che fanno da snodo per tutte le cose più illuminate che tengono alto il marchio di Berlino come capitale della qualità e del rigore nell’elettronica.

Fanno parte di questo annuncio due live individuati dalla Red Bul Music Academy, occasione unica per presentare i due nuovi rispettivi album: quello dell’americano Dam Funk, scienziato del funk: la sua presenza a roBOt è un’anteprima italiana assoluta. E poi Panoram, che rappresenta invece l’accelerazione verso il futuro del jazz più cosmico e rarefatto.

Uno dei pochi italiani ad essere stato ufficialmente invitato ad una Boiler Room, è il romano Raffaele Martirani: la sua non è una musica da dancefloor facile o da mani al cielo; è piuttosto un’esperienza spirituale profonda e un arricchimento culturale come pochi.

A questi grandi nomi si affiancano i nuovi talenti di casa nostra come Capibara, che presenta il suo nuovo album con un live che parte dall’hip hop, ma sconfina nella garage, nel breakbeat, nella sperimentazione, nel pop e nel funk. Probabilmente la più gustosa novità emersa nell’ultimo periodo della scena beats italiana.

Un altro talento emergente che incuriosisce è Neunau il quale da vita ad un esempio di “musica concreta” trasportata ed accelerata nel nuovo millennio. Ispirato dalle forze naturali più primigenie, manipolate dalla tecnologia e dalla visionarietà più contemporanea e futuristica, il suo live rappresenta uno spin off inaspettato prodotto da una delle cellule creative che in passato ha dato vita ad Esperanza / Dead Heat.

Il mondo musicale di Emanuele Porcinai o WSR (che sta per Willow Street Roomer) è un’accelerazione verso il dualismo tra fattore umano e tecnologia: un dualismo che in musica, quando sviluppato con classe e gusto, riesce a dare frutti di una bellezza artistica intensissima che si concretizzeranno con un live - italian prèmiere - che è incontro/scontro tra sintesi ritmica digitale e suoni acustici.

Tra i dj set italiani spicca quello techno di livello superiore firmato dal dj e producer Marco Shuttle, dove jazz, musica concreta, acustico, organico, acido si fondono sotto il cappello supremo di Detroit. Da anni residente a Londra, esprime il suo talento con un senso del gusto e delle dinamiche da vero fuoriclasse.

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