Scaramagli cede parte del negozio a Carrefour. "Ma i vini restano"

Il negozio di Strada Maggiore è presente da più di un secolo. Cederà gli alimentari alla multinazionale e rimarrà, in versione ridotta, solo per i vini

Titolare e dipendenti nello storico negozio Scaramagli (foto Schicchi)

Titolare e dipendenti nello storico negozio Scaramagli (foto Schicchi)

Bologna, 29 luglio 2016 - Vini, liquori, dolciumi, ghiottonerie. Da più di un secolo a Bologna si vanno a cercare fra gli scaffali di Scaramagli, “dove puoi trovare di tutto”, recitava il motto. E, invece, dal prossimo autunno, al posto dello storico punto vendita ci sarà un Carrefour. Un cambiamento, proprio nel cuore di Strada Maggiore, di quelli che fanno sobbalzare sulla sedia, anche se per fortuna non tutto è perduto. Il negozio originale, con lo stesso marchio, sopravviverà nel locale adiacente: al numero 33. All’attuale 31, dunque, aprirà i battenti il nuovo supermercato, mentre di lato – nel locale che ora fa parte del negozio originale – Franco Cavazzoni e moglie gestiranno lo spazio dedicato esclusivamente a vini e liquori. Quello che non cambia è la proprietà degli spazi, delle sorelle Scaramagli, cui Cavazzoni continuerà a versare l’affitto.

“Siamo un po’ stagionati – scherza Cavazzoni, da 18 anni titolare del negozio –. Io e mia moglie abbiamo 75 anni, è ora di pensare alla pensione. Poi certo che dispiace, lavoriamo da una vita nel centro di Bologna (prima in via D’Azeglio, ndr), ma almeno preserviamo le bottiglie, visto che siamo la ‘cattedrale dei vini’ bolognesi. Carrefour, infatti, non può mantenere l’offerta di etichette che abbiamo noi”. Almeno gli amanti delle bottiglie di qualità possono tirare un sospiro di sollievo.

Il punto vendita Scaramagli ha aperto i battenti nel 1912 e da sempre ha una clientela affezionata sotto i portici. Ma gli ultimi anni sono stati contraddistinti da diverse difficoltà. “In parte è complicato tutto il settore alimentare, considerando che abbiamo 47mila articoli – considera Cavazzoni –. Poi ci si è messa la crisi economica, per non parlare dei cantieri in Strada Maggiore: facendo i conti ho perso circa 550mila euro di fatturato un anno e 520mila l’altro. Prima eravamo in 14, ora siamo rimasti in nove. Nessun dipendente, comunque, rimarrà a casa: due andranno nel nuovo negozio e gli altri nel Carrefour”.

Cavazzoni ha già firmato un preliminare e tra poco, sfruttando anche la tradizionale chiusura agostana, inizieranno i primi lavori. “Abbiamo già parlato con la Sovrintendenza e ora dobbiamo trovare l’impresa per sistemare il locale a fianco, che comprenderà anche l’ufficio attuale, per un totale di circa 96 metri quadri (rispetto agli 800 attuali). Eh sì, staremo un po’ stretti. Fra gli interventi, dobbiamo prevedere una scala per collegarci al magazzino”. L’idea della vendita non è nata all’ultimo, Cavazzoni, infatti, ci pensa da un po’. “Avevamo avviato una trattatativa anche con la Pam, ma poi non è andata avanti e abbiamo concluso con Carrefour”. Che tra pochi mesi subentrerà fra quegli storici scaffali.

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