Bologna, 25 settembre 2017 - Abituato a quella che gli inglesi definiscono la «traffic-jam» di Roma, per l’arcivescovo Matteo Zuppi i problemi bolognesi di viabilità sono sempre apparsi di secondo ordine rispetto a quelli della capitale. Merito anche del suo autista che è ben allenato nel fare i salti mortali tra un appuntamento e l’altro, diventando un esperto di strade alternative. Non fa eccezione domenica 1° ottobre, quando Papa Francesco arriverà a Bologna e visiterà nel vero senso della parola la città, muovendosi da sud est a nord ovest seguendo un itinerario che è stato provato e riprovato per soddisfare tre requisiti: essere il più rapido possibile, creare meno disagio ai cittadini, ed essere anche raggiunto velocemente da chi intende seguire i diversi momenti.
«La visita del Papa – spiega monsignor Zuppi – sarà un grandissimo evento con qualche piccola difficoltà, ma il Comune ha cercato, in collaborazione con i nostri uffici, di ridurre al minimo i problemi, per cui si potrà arrivare con delle navette fino a via Tolmino per quanto riguarda la Santa Messa del pomeriggio allo stadio Renato Dall’Ara. A mezzogiorno, invece, per seguire l’Angelus dalla stazione bisogna andare a piedi fino a piazza Maggiore, e il percorso consigliato è via Indipendenza. Credo che siano piccoli disagi che si possano superare senza particolari problemi per incontrare il Papa ed esprimere la nostra gioia di accoglierlo nella nostra città». Lo stadio Dall’Ara sarà aperto dalle 11 e diviso in settori, il tutto per evitare che vi sia la ressa dell’ultimo momento ma tutti possano raggiungere il luogo dove verrà celebrata la Messa con la relativa tranquillità.
Il servizio d’ordine della curia accompagnerà il corretto svolgimento di tutti gli eventi di questa visita, collaborando per la fluidità della mobilità e per la sicurezza, in particolare per agevolare gli accessi dei pellegrini, attraverso il servizio radio mobile professionale della rete Tetra dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, guidati da Lepida e dalla consulta provinciale del volontariato.
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