Volkswagen, i sindacati tranquillizzano: “Nessun contraccolpo su Bologna’’

Fiom, Fim e Uilm hanno “Chiesto e ottenuto rassicurazioni da governo e vertici aziendali’’ E 1200 dipendenti di Ducati e Lamborghini firmano un appello: ‘‘Investite sulla trasparenza’’

Da sinistra, Emilio Vincenzi e Roberta Castronuovo (Fim-Cisl), Michele Bulgarelli, Bruna Rossetti e Alberto Cocchi (Fiom-Cgil)

Da sinistra, Emilio Vincenzi e Roberta Castronuovo (Fim-Cisl), Michele Bulgarelli, Bruna Rossetti e Alberto Cocchi (Fiom-Cgil)

Bologna, 21 ottobre 2015 - Ducati e Lamborghini non avranno nessun contraccolpo in seguito al ‘dieselgate’ che ha colpito la Volkswagen. A dirlo sono i rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, insieme con i rappresentanti sindacali delle due aziende bolognesi della galassia Volkswagen-Audi.

“Ci siamo preoccupati anche noi - spiega il segretario regionale di Fiom-Cgil, Bruno Papignani -, ma abbiamo chiesto e ottenuto rassicurazioni importanti da fonti autorevoli come il governo italiano, i vertici aziendali di Ducati, Lamborghini e Volkswagen. Per cui ci sentiamo di tranquillizzare tutti e 5mila i dipendenti italiani del gruppo, e i 15mila che lavorano nell’indotto, sul fatto che non ci saranno contraccolpi occupazionali qui’’.

Sui due stabilimenti bolognesi, poi, quello di Borgo Panigale e quello di Sant’Agata, Papignani aggiunge: “Abbiamo la certezza che gli investimenti già stanziati e avviati, compreso il nuovo Suv da realizzare a Sant’Agata, sono stati confermati’’.

Lo stesso vale per i nuovi modelli di Ducati, e per i premi di produttività riconosciuti ai lavoratori in seguito ai due contratti integrativi firmati con le sigle sindacali. Nessuna novità anche per l’ipotesi di ampliamento, ristrutturazione o realizzazione ex novo di uno stabilimento Ducati per venire incontro alla produzione di moto: “Quello - sottolineano sindacalisti e rappresentanti dell’azienda - era uno studio prima dello scandalo e lo è rimasta tutt’ora. Senza interruzioni e senza nuove certezze’’.

Ottenute queste rassicurazioni, i dipendenti e sindacati hanno voluto in ogni caso chiedere alle aziende ulteriori certezze. Nasce da qui un documento ieri, presentato ieri, e rafforzato da 1200 firme di dipendenti diretti e dell’indotto, con cui le rsu aziendali chiedono: “Un cambiamento della cultura di impresa, un investimento sulla trasparenza, la discussione per ogni riduzione di spesa, la difesa di tutti i posti di lavoro, il rispetto degli accordi raggiunti e la valorizzazione della cultura di partecipazione e il modello di relazioni industriali’’ presenti nella Charta dei rapporti di lavoro Volkswagen sulla cui base sono stati realizzati i recenti accordi bolognesi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro