ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Nuovi spiragli per La Perla. Il liquidatore inglese rassicura: "Accordo entro la fine del mese"

Watling punta a trovare un’intesa per le tre società del Gruppo così da riattivare la produzione. Mimit e Regione auspicano una soluzione industriale. Primi contatti con acquirenti italiani.

Nuovi spiragli per La Perla. Il liquidatore inglese rassicura: "Accordo entro la fine del mese"

Nuovi spiragli per La Perla. Il liquidatore inglese rassicura: "Accordo entro la fine del mese"

Per La Perla si apre uno spiraglio. E arriva qualche rassicurazione in più sui tempi, ma soprattutto sull’intenzione di mantenere unite le procedure legate alle tre società del Gruppo, La Perla Manufacturing, La Perla Management Uk e La Perla Italia. A confermare la necessità di far procedere insieme tutte le varie sfaccettature di una vertenza complessa, a metà tra il Regno Unito e l’Italia, è la società Quantuma, tramite Andrew Watling, il liquidatore capo nella procedura di liquidazione aperta a Londra per La Perla Global Management Uk, la società proprietaria del marchio e degli asset dell’azienda bolognese di lingerie di lusso.

"Sono speranzoso che le tre procedure possano trovare un accordo entro la fine di questo mese. Sembrerebbe che la vendita degli asset della società che vogliamo cedere possa includere almeno alcune delle controllate e siamo tuttora in discussione con diverse parti interessate". Da quanto viene detto all’Ansa dal referente di Quantuma i liquidatori inglesi hanno, infatti, rassicurato i commissari giudiziali della Manufacturing spiegando "di essere pronti a considerare una soluzione olistica che includa la ripresa delle attività della società produttiva bolognese con l’obiettivo di ricominciare la distribuzione dei prodotti La Perla".

In sintesi, per Watling "tutte e tre le procedure devono essere parte dello stesso accordo, facilitando l’apertura dell’amministrazione straordinaria". Parole importanti che vengono lette positivamente da sindacati, Regione e ministero del made in Italy.

Dal Mimit, infatti, filtra ottimismo visto che quanto dichiarato dal liquidatore inglese dimostra la volontà a muovere in coordinamento le tre procedure, così da garantire la continuità del Gruppo. Si conferma, quindi, la consapevolezza che occorra una soluzione industriale a breve per salvaguardare la produzione. Come fanno sapere dal ministero guidato da Adolfo Urso, i commissari lavorano in questa direzione: tenere insieme l’azienda e dare una prospettiva di ripresa ai lavoratori, procedendo verso la strada dell’unica assegnazione e della salvaguardia del marchio.

Da qui, come più volte ripetuto dai sindacati, anche dal Mimit si auspica che il tribunale apra nel minore tempo possibile l’amministrazione straordinaria. Ragionamenti sposati in pieno dalla Regione, con l’assessore regionale Vincenzo Colla: "Serve un accordo unitario. Non si può vendere il marchio senza garanzie sulla continuità industriale e sulla tenuta occupazionale".

Non a caso, la recente offerta vincolante per la Perla Management Uk non aveva soddisfatto i protagonisti della vertenza. Ma, da quello che filtra, sarebbero in corso altri contatti. E, questa volta, non con speculatori interessati solo al marchio, ma con acquirenti (italiani) pronti a prendere tutto il pacchetto. In attesa di altri passi avanti e di un nuovo summit al Mimit (con liquidatori inglesi, italiani, Regione e sindacati) così da definire un protocollo ad hoc, resta importante avere risposte sul destino della Manufacturing, come ripetuto anche ieri da Stefania Pisani (Filctem-Cgil) e Mariangela Occhiali (Uiltec-Uil), ieri al sit-in dei lavoratori di Hera.

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