Meno finanza e più investimenti, meno extra-profitti "nelle tasche dei fondi privati e delle banche" e più strategia industriale. Sono le ragioni che hanno portato i lavoratori di Hera a proclamare ieri una giornata di sciopero con presidio davanti alla sede centrale di viale Berti Pichat, indetto Cgil, Cisl, Uil e Fiadel-Cisal, a cui hanno partecipato circa 300 persone. Un sit-in di quattro ore che ha paralizzato il traffico sui viali, con lunghe file di auto. Presenti anche una ventina di ’perline’, le operaie de La Perla. Hera, dalla sua, ha smontare punto per punto le ragioni dello sciopero: "Si sono astenuti dal lavoro solo il 30% dei dipendenti coinvolti" e – rivendica la società – "nel 2023 sono stati investiti 900 milioni di euro, 156 milioni (21%) in più rispetto al 2022 per garantire qualità e continuità dei servizi".
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