Donna incinta morta per embolia, la famiglia medita l’esposto

Intanto la piccola figlia di Manuela Manco, nata prematura, lotta per la vita

La bambina nata dopo 26 settimane di gestazione è ricoverata in terapia intensiva al Bufalini

La bambina nata dopo 26 settimane di gestazione è ricoverata in terapia intensiva al Bufalini

Cesena, 12 febbraio 2015 - Adesso il cuore palpita per la piccola Maddalena. La bimba nata prematura dopo appena 26 settimane di gestazione dalla vita di Manuela Manco versa in condizioni instabili. Maddalena si trova in terapia intensiva e il suo quadro clinico, che solo il giorno prima appariva discreto, è monitorato attimo dopo attimo. Maddalena è la figlia della giovane mamma entrata in ospedale con l’influenza e mai più uscita. Oggi intanto Gambettola darà l’ultimo saluto a Manuela: funerale alle 15 nella chiesa principale poi la salma partirà alla volta di Melissano (Lecce), paese natale della donna. Alla cerimonia funebre parteciperanno anche gli alunni e i colleghi della scuola dove Manuela lavorava come docente di matematica.

Martedì si è svolta l’autopsia sulla donna e dal primo riscontro – spiega l’avvocato Saschia Soli, che segue le vicende della famiglia – risulta che la causa di morte di Manuela, 34 anni, leccese residente a Gambettola – «è stata un’embolia polmonare cagionata da uno stato fisico debilitato da una polmonite di tipo virale». Il marito di Manuela, Lorenzo Cerretani assieme al legale sta valutando l’ipotesi di avanzare un esposto in procura per fare chiarezza sulle cause che hanno condotto alla morte della giovane mamma. «Dai primi dati – commenta l’avvocato Soli – oltre alla causa di morte entrano in gioco elementi che riguardano la fase che precede l’ingresso in ospedale di Manuela. Sarebbe arrivata al Bufalini in condizioni già fortemente debilitate».

«Da circa dieci giorni prima dell’arrivo in ospedale – spiega il legale – Manuela aveva la febbre alta ed è arrivata al Bufalini in condizioni già gravi. Gli interrogativi che la famiglia si sta ponendo riguardano, appunto, la fase che precede il ricovero. Stiamo infatti valutando la possibilità di un esposto nei confronti del personale che si è avvicendato al capezzale di Manuela prima del suo arrivo in ospedale». Gli interrogativi si affastellano davanti agli occhi del marito che, avvolto nel dolore, ha appena la forza per pronunciare due parole. «Mia moglie – dice Lorenzo Cerretani – era una persona magnifica».

Ora la famiglia vuole chiarezza e pretende di capire se vi siano delle responsabilità tra chi ha curato la ragazza. «Vorremmo sapere – specifica il legale della famiglia – se si è trattato di virus influenzale non curato». Virus H1N1 che avrebbe causato quelle complicazioni risultate poi fatali. Lo sforzo dei famigliari adesso è rivolto tutto alla piccola Maddalena, la bimba nata prematura.

«Le notizie che abbiamo – chiude l’avvocato – sono preoccupanti. Vero che la piccola non è stata contagiata dall’influenza della madre, ma il suo stato di nata prematura la rende vulnerabile e assolutamente non fuori pericolo». La piccola deve ancora lottare.