Abitazioni senza fogne, costretti a scaricare in un pozzo a cielo aperto

Disagi e problemi di salubrità a due passi dal centro. I residenti allarmati: "Con le piogge la cisterna non riceve più"

In via Canale Albani

In via Canale Albani

Fano (Pesaro e Urbino) 22 ottobre 2016 - Una storia da terzo mondo a pochi passi dal centro storico. In via Canale Albani ci sono sei famiglie fanesi le cui abitazioni non sono ancora state allacciate alla rete fognaria cittadina. Scaricano le acque nere in una cisterna comune, con tutti i disagi e i rischi per la salubrità, nonostante quattro anni fa il comune di Fano li abbia obbligati ad effettuare dei lavori a proprie spese per allacciare gli scarichi delle loro acque reflue domestiche alla pubblica fognatura. "Spendemmo 4 mila euro – racconta Mario Giovannelli, 83 anni di cui quasi 50 vissuti in quella casa al civico 28 di via Canale Albani, costruita nel 1947 – a seguito della richiesta di allaccio che fummo costretti a fare entro 30 giorni dal ricevimento di una comunicazione di Aset spa. Era il 6 novembre 2012 e ci informavano che 'entro un anno dall'ultimazione dei collettori principali – si legge nella missiva -, devono essere eseguiti tutti gli allacciamenti privati alle reti di fognatura conformemente alle prescrizioni impartite dal gestore'. E invece ad oggi ancora nulla. Io sono un bravo cittadino e pago le tasse, tasse che si dovrebbero trasformare in servizi, ma purtroppo non è sempre così".

Nel 2012 alle famiglie di via Canale Albani era stato garantito che i lavori di realizzazione delle rete fognante di competenza Aset sarebbe stata imminente. "Di conseguenza mi sono attivato – spiega Giovannelli -, ho realizzato tutti i lavori necessari e di conseguenza ho speso anche denaro. Purtroppo ancor oggi della rete fognante non c'è traccia. Io e i miei vicini, abbiamo avuto incontri con gli uffici competenti del comune, con il sindaco, con Aset, ma a tutt'oggi nessun risultato. Ci è stato sempre riferito che i lavori di fognatura devono essere fatti da un costruttore che ha costruito appartamenti a monte della mia abitazione, in quanto gli sono stati scomputati gli oneri di urbanizzazione in cambio della rete fognante. Purtroppo ora l'impresa si trova in cattive condizioni economiche, quindi è impossibilitata ad eseguire i lavori". Poi l'ulteriore beffa. "A marzo, sette mesi fa, il comune ci ha detto che non poteva realizzare la rete fognante per mancanza di fondi e di conseguenza ha passato la palla a Aset. Ma Aset non poteva realizzare i lavori perché non erano stati messi a bilancio. Se ne sarebbe parlato a settembre... Ma noi abbiamo bisogno della fognatura perché abbiamo già i pozzi che non ricevono più e con le ripetute piogge si aggrava la situazione".

Intanto hanno staccato le grondaie per non far confluire l'acqua piovana nei pozzi evitando così nauseabonde 'esondazioni'. Con grave disagio per tutti quando piove perché.... "Quando piove siamo costretti a scaricare in strada perché i pozzi sono oramai esausti e credetemi non è un bel stare... insieme alle acque che scorrono in banchina c'è un cattivissimo odore, che con le alte temperature non è proprio il massimo". L'Ufficio Pianificazione edilizia del comune conferma tutta la storia, ma... "ora noi non c'entriamo più nulla: è compito dell'Aset".