In arrivo 32 minori profughi, residenti in allarme

Ponte Sasso, li ospiterà la ex colonia. Gli abitanti: «Pericoli per la stagione turistica»

la riunione deI residenti l’altra sera

la riunione deI residenti l’altra sera

Fano, 12 gennaio 2017 - Parte dell’ex Colonia di Ponte Sasso sarà destinata all’accoglienza di 32 minori, profughi. Il Comune di Fano e la cooperativa Labirinto hanno, infatti, aderito al progetto del Ministero degli Interni Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) destinato ai minori. L’ex colonia di Ponte Sasso, di proprietà della curia di Urbino, sarà ristrutturata dalla cooperativa Labirinto solo per la parte necessaria ad accogliere i 32 giovani profughi, mentre la loro ospitalità sarà a carico del Ministero dell’Interno. Nessuno costo, quindi, per il Comune di Fano e del progetto potranno beneficiare anche gli altri Comuni della provincia. Per legge, infatti, ogni Comune deve farsi carico dei minori non accompagnati presenti sul suo territorio: solo quest’estate i minori, profughi, sono stati una ottantina con un aggravio economico pesante per la Amministrazioni comunali coinvolte. L’adesione al progetto Sprar evita ai Comuni di essere in prima linea nell’emergenza e di doversi sobbarcare il costo, molto alto, della sistemazione dei minori nelle comunità.

«Gestiamo già un progetto simile – spiega Cristina Ugolini della cooperativa Labirinto – a Lunano. I ragazzi sono stati inseriti a scuola, sono impegnati nei progetti di alternanza scuola-lavoro e non si è creato alcun problema». L’ex colonia di Ponte Sasso è stata scelta per la sua collocazione: «Decentrata – spiega Ugolini – ma vicino alla Statale e alla fermata dei bus e con abbastanza verde intorno (c’è anche un campo da calcio) dove i ragazzi possano svolgere attività fisica».

Ma le rassicurazioni fornite dalla Labirinto non calmano i residenti che, per far fronte all’emergenza, si sono riuniti lunedì sera nel centro sociale e sportivo di Ponte Sasso. Una platea numerosa ha esposto preoccupazioni e perplessità dal punto di vista sociale, della pubblica sicurezza e della convivenza. «L’ex colonia è a due passi dal mare – sottolinea Mirco Pagnetti, uno dei residenti – e tra le case di villeggiatura». Dalla parte dei cittadini anche il comitato di Ponte Sasso «Noi vivere insieme» e le associazioni di categoria. «Tutti pensiamo – insiste Pagnetti – che la presenza di questi 32 minori possa mettere a rischio la stagione estiva. Ancora una volta è il territorio di Fano sud, che ospita la maggior parte dei turisti, a subire scelte sbagliate». I residenti non risparmiano neppure la Curia di Urbino, proprietaria dell’ex colonia: «Per anni si è tentato di valorizzare quello stabile per farne un asilo, un centro per anziani, per giovani, ma con la proprietà non si è mai trovato l’accordo. Per vent’anni è rimasta chiusa e l’ingresso vietato a chiunque. Chissà perché improvvisamente la situazione è cambiata». Quello che preoccupa maggiormente i residenti è che i 32 profughi minori, il cui arrivo non è stato ancora definito, non siano che l’avanguardia di un gruppo più numeroso: «Ci chiediamo: perché ospitare 32 ragazzi in una struttura che ne può contenere centinaia? Bolle qualcosa in pentola? A volte a pensar male ci si azzecca». «Ristruttureremo solo la parte – assicura Ugolini – che serve ad ospitare i 32 minori, il resto dell’immobile non sarà toccato».