Il vescovo nell'omelia: "Inventatevi il Summer Jumboree"

Monsignor Trasarti sorprende alla Festa del Mare

Monsignor Armando Trasarti

Monsignor Armando Trasarti

Fano, 4 agosto 2014 - A 50 anni dal tragico fortunale del ‘64 in cui persero la vita quattro marinai fanesi e a 30 dalla visita dell’allora Santo Padre a Fano, la 55ª “Festa del Mare” non poteva essere celebrata in maniera tradizionale. A rompere tutti gli schemi l’omelia del vescovo Armando Trasarti che, di ritorno da un pellegrinaggio nella Russia Ortodossa, ha dimostrato con le sue parole di sentire forte l’appartenenza a questa città e ai suoi temi/problemi principali. Cinque volte ha ripetuto che «non è compito nostro occuparci della politica» però... guidare una comunità nella fede, indicando la strada per l’aldilà, significa anche illuminare i passi sul cammino che si trova nell’aldiquà.

Ospedale unico, lavoro, divertimento, turismo e amore per la propria città gli argomenti trattati da Trasarti nell’omelia (questa volta fatta a braccio, a differenza di altre occasioni pubbliche) dal pulpito dei giardini del monumento ai caduti del mare. L’invito di Trasarti alle autorità politiche e militari presenti è stato quello di visitare «i luoghi della sofferenza e compassione» perché loro compito è «essere vicini alla gente che sta male». Un affettuoso saluto all’ex sindaco Stefano Aguzzi è stata l’occasione per instillare il senso di appartenenza alla comunità. «Dovete avere più amore per la vostra città» e per questo «ringrazio Stefano per la sua presenza, mi fa piacere che dopo 10 anni da sindaco anche oggi sia qui». Poi il pensiero ai giovani e l’invito alla politica ad inventarsi qualcosa per dar loro lavoro, con un inaspettato riferimento al Summer Jamboree di Senigallia. Per il vescovo è infatti fondamentale rendere viva la città con iniziative positive per consentire momenti di sano svago. E alla fine della “predica” un grande elogio al ponte: «Essendo fuori Fano l’avevo visto solo in fotografia ma le foto non gli rendono giustizia».

Tuttavia le bellezze non sono solo a Fano: «Se piove andate a visitare l’entroterra: Fossombrone, Cagli, Pergola Fratterosa...». Dopo la messa il sindaco Massimo Seri ha premiato con una targa i lupi di mare nati nell’anno 1932: Walter Bragagna, Benito Ceresani, Alfredo Fabbroni, Giorgio Maiella ed Enzo Montesi. Poi la tradizionale uscita in mare dei pescherecci e delle imbarcazioni per la deposizione della corona d’alloro. Ma è stato prima della messa il momento più commovente, quando sul molo di ponente si sono ricordati i 50 anni dalla tragedia del mare dell’8 giugno 1964 quando l’Adriatico inghittì i motopesca il “Borro” ed “Emanuela Antonella” portando via con sé i marinai Lido Ricci, Riccardo Perugini, Aldo Valentini e Cesare Tonti, ricordati con un preghiera sulla statua della “Tempesta”. La sera invece è esplosa la festa con tanta gente agli stand enogastronomici fino a quando sono arrivati i fuochi d’artificio.