La banda del buco, il conto dell’assalto: 50mila euro di danni

Porto Sant’Elpidio: filmati delle telecamere al vaglio dei carabinieri

La breccia aperta dai ladri nella cucina del ristorante ‘Il Giardino’ (foto Colibazzi)

La breccia aperta dai ladri nella cucina del ristorante ‘Il Giardino’ (foto Colibazzi)

Porto Sant’Elpidio, 26 febbraio 2015 - Dopo il furto con scasso dell’altra notte, per Gianni Alessandrini, titolare di ‘Free Shop’, la ricevitoria, edicola e tabaccheria di via Trieste presa di mira dalla banda del buco, è tempo di fare la conta dei danni.

Il conto si prospetta piuttosto salato: la somma dei tagliandi dei «Gratta&Vinci» rubati dalla cassaforte si aggira sui 20mila euro; a questi si aggiungono altri 15mila euro tra sigari e stecche di sigarette, senza conteggiare le riserve dei prodotti da banco (caramelle e dolciumi vari), che sono state gettate in diversi sacchi dell’immondizia, perché ricoperti da polvere e calcinacci dei muri e perciò invendibili. A ciò si aggiunga il rifacimento di due bagni, tre pareti tra la tabaccheria e il ristorante ‘Il Giardino’ (da dove i malviventi sono passati, sfondando i muri), tre porte e la sistemazione del muro dello chalet ‘Sunrise’ (il primo ad essere preso di mira e parzialmente sfondato); la sistemazione degli impianti danneggiati. «Direi che possiamo parlare di circa 50mila euro di danni complessivi – tira le somme Alessandrini (che è anche proprietario dell’intero stabile) –. Intanto, subito dopo il furto, una volta completati i rilievi dei carabinieri, ho chiamato l’elettricista per modificare, potenziandolo, il sistema di allarme». «Dovremo prevedere sensori anche in bagno – cerca di riderci sopra – visto quello che è accaduto».

Sì, perché l’impianto d’allarme ha funzionato regolarmente, ma i ladri erano evidentemente dei professionisti e sapevano dove muoversi e come dribblare i sensori ed evitare di farlo scattare. Ieri tabaccheria e ristorante erano operativi. La paura non è del tutto passata, ma è necessario riprendere i ritmi normali. «Ho ricevuto tantissime telefonate ed espressioni di solidarietà: dai clienti agli amici e agli amministratori, a partire dal sindaco, e questo ci ha fatto piacere. Vero è – prosegue Alessandrini – che tante persone non sapevano neanche cosa dirci, vedendo quello che era accaduto. D’altra parte non c’è molto da dire». Intanto i carabinieri della locale stazione stanno proseguendo le indagini, esaminando le immagini delle telecamere interne al negozio e di quelle installate di recente all’esterno, analizzando anche la strumentazione trovata nei locali e utilizzata dai malviventi per abbattere i muri, alla ricerca di qualche indizio utile ad individuare i responsabili di questo raid.

Marisa Colibazzi