Funerale di Alide Tiburzi
Rapagnano (Fermo), 19 novembre 2017 - Un teatro stracolmo e molte decine di persone fuori ad attendere. Questa la folla che ieri ha voluto dare l’estremo saluto ad Alide Tiburzi, la donna deceduta nell’incidente di giovedì pomeriggio a Campiglione di Fermo. Tantissimi parenti e amici avevano affollato nella giornata di venerdì la camera mortuaria dell’ospedale Murri e altrettanti non sono voluti mancare all’ultimo saluto ad Alide e stringersi al dolore del marito Tonino e del figlio Stefano.
A celebrare la funzione, che si è svolta al teatro Emiliani per la non disponibilità della chiesa del paese in seguito alle lesioni post sisma, è stato padre Giulio oltre ai parroci di Rapagnano e Montegiorgio. Proprio padre Giulio, nell’omelia ha ricordato «il grande sorriso che Alide sapeva regalare in ogni momento a parenti e amici. Donna sempre disponibile sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni. A Tonino, mio amico da sempre, dico che fisicamente non sarà più presente, ma ancor più viva sarà nel tuo cuore e al tuo fianco ogni giorno».
La funzione è stata seguita con straordinaria partecipazione e silenzio da parte di tutti gli intervenuti con, al termine della stessa, diversi messaggi letti da parenti e amici per ricordare la donna tragicamente scomparsa.
Tra tutti i messaggi spiccano le parole del marito Tonino, che per l’emozione ha affidato il compito di leggerlo ad un’altra persona, e quello del nipote. La sua mancanza terrena sarà un segno assolutamente indelebile come anche i colleghi di Radiologia dell’Ospedale di Fermo hanno voluto sottolineare con un ricordo: «Non mancava mai un suo aiuto ad un collega o una mano per organizzare turni e quant’altro».
La salma, finita la funzione religiosa, è stata accompagnata a piedi al cimitero di Rapagnano dove è stata tumulata. Due comunità come Rapagnano e Montegiorgio, strette intorno ad una famiglia colpita da un lutto improvviso che ha segnato il destino di una donna sempre sorridente.