ALESSIO CARASSAI
Cronaca

Terremoto, l’ente Parco dei Monti Sibillini: "Tanti sentieri a rischio"

Oltre agli edifici il sisma ha danneggiato anche il sistema idrogeologico

I monti Sibillini

I monti Sibillini

Fermo, 13 dicembre 2016 - Pochi giorni fa è stata effettuata una ricognizione sul territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini finalizzata a verificare gli effetti ambientali del terremoto. I tecnici del parco e le guide alpine del Collegio regionale mediante un volo in elicottero del Corpo forestale dello Stato, hanno potuto raccogliere documenti fotografici e video. Lo sciame sismico iniziato il 24 agosto e proseguito con le scosse del 26 e 30 ottobre, oltre alla perdita di vite umane, danni su edifici e infrastrutture, ha infatti causato profonde modifiche del sistema idrogeologico provocando diffuse situazioni di rischio, soprattutto per i tantissimi che, in particolare d’estate, scelgono le zone più colpite dal sisma per escursioni e passeggiate in montagna.

La situazione è molto complessa e servirà tempo per verificare lo stato di agibilità di ogni sentiero. E’ importante però fornire alcune indicazioni per gli appassionati. «Innanzitutto alcune aree - spiega in una nota il Parco dei Sibillini - non sono raggiungibili a causa della chiusura di strade fortemente danneggiate o che attraversano zone rosse». Per quanto riguarda il territorio Ascolano e Fermano: chiuse le strade per Foce di Montemonaco, Forca Canapine (sentiero da Arquata del Tronto) e la galleria di San Pellegrino (da Norcia ad Arquata del Tronto). Molte aree, soprattutto nei settori più impervi, sono interessate da diffuse frane e distacchi di massi da pareti rocciose.

Oltre ai massi già caduti, che in molti casi hanno chiuso o danneggiato i sentieri, l’area è ancora fortemente instabile e le precipitazioni possono accentuare il rischio di crolli. Alcuni percorsi, in particolare la Valle dell’Acquasanta, dell’Infernaccio e del Lago di Pilato (da Foce) sono chiusi. «A seguito di ciò - continua la nota - e per tutta l’invernata e la primavera, è fortemente sconsigliato effettuare escursioni lungo sentieri che percorrono valli o versanti sormontati da rupi e pareti rocciose». Particolarmente rischiose risultano la Valle del Lago di Pilato, Valle del Tenna, la gola dell’Infernaccio e il Balzo Rosso sul Monte Amandola. I Sibillini in alcune aree possono ancora essere frequentati: ovvero le zone collinare e pedemontane del versante orientale, tra Amandola, Montefortino, Montemonaco e Montegallo. Risulta inoltre interamente percorribile il Grande anello dei Sibillini. Aggiornamenti sulla situazione saranno comunicati, sul sito dell’Ente Parco (www.sibillini.net).