Lotti di Casabianca: in otto nei guai

Avviso di conclusione delle indagini: contestato il reato di tentata concussione

Lotti di Casabianca (foto Zeppilli)

Lotti di Casabianca (foto Zeppilli)

Fermo, 12 marzo 2015 - Tentata concussione, un reato che prevede la reclusione da sei a 12 anni. E’ questa la pesante accusa formulata dal procuratore Domenico Seccia nei confronti delle otto persone raggiunte ieri dall’avviso di conclusione delle indagini sulla vicenda dei quattro lotti di Casabianca. Nel mirino degli inquirenti l’ex assessore all’urbanistica della giunta Brambatti, Paolo Rossi, il consigliere comunale Andrea Morroni, l’ex consigliere del Pd, Renato Leoni, il dirigente dell’ufficio urbanistica, Gianluca Rongoni, il commercialista fermano Piero Postacchini, l’avvocato Maurizio Minnucci, anche lui di Fermo, l’imprenditore fermano Mauro Donzelli e il mediatore immobiliare di Acquaviva Picena, Pasquale Ferrari.

Stralciata la posizione delle altre sei persone indagate, tra cui l’avvocato Demetrio Valentini - per cui si procede con un fascicolo a parte - il direttore di banca interrogato la scorsa settimana, un assessore e una giornalista finita nel mirino degli inquirenti con il sospetto di aver complottato con i personaggi coinvolti nell’inchiesta. A Postacchini e Morroni è stato contestato anche il reato di calunnia, per aver diffuso tramite un quotidiano locale (l’unico ad averlo pubblicato) un presunto esposto anonimo alla Procura, che in realtà sarebbe stato confezionato dai due indagati per screditare la società proprietaria dei terreni, ovvero la Cosmo spa di Porto San Giorgio.

Sono due i filoni in cui si è mossa l’inchiesta: uno relativo alla lottizzazione abusiva per la realizzazione dell’Ipercoop, l’altro sui presunti reati di concussione legati all’acquisizione e alla variante urbanistica dei lotti alberghieri di Casabianca. Nonostante le due situazione siano collegate da un sottile filo invisibile, è bene distinguere i due binari su cui si sono mossi gli inquirenti. Il primo, quello della lottizzazione di via Respighi, riguarda la Coop Adriatica, la Cosmo spa, ex dirigenti del Comune e il progettista del centro commerciale in fase di realizzazione, per i quali sono stati notificati nove avvisi di garanzia a vario titolo per abusi edilizi e falso ideologico. L’altro filone, in cui sono per ora coinvolte otto persone, riguarda invece la presunta manovra per impossessarsi con pochi spiccioli dei lotti alberghieri di Casabianca, trasformarli in terreni per edilizia residenziale e poi rivenderli ad una società lussemburghese a cifre astronomiche.