Aggrediti all’interno del mercatino. "Via Oroboni, situazione insostenibile"

Calci e pugni da una cliente tunisina. "Scene da Far West"

Violenza

Violenza

Ferrara, 16 aprile 2016 - Un saluto alla cliente che entra dalla porta, il gesto naturale di accompagnarla a visitare il negozio, poi l’inferno. Mercoledì, poco dopo le 11.30, i gestori del mercatino dell’associazione Tce (traumi cranio-encefalici) di via Oroboni sono stati vittime di un pestaggio in piena regola. «Sono entrate tre ragazze tunisine – racconta la responsabile Cinzia Guerzoni – e una nostra commessa camerunense le ha seguite per aiutarle. Ad un certo punto una di loro, poco più che trentenne, ha iniziato ad offenderla e colpirla, dicendo di non seguirla perché non era una ladra, mentre le altre due scappavano».

Scene da Far West proseguite per oltre venti minuti: la cliente ha iniziato a tirare i capelli della commessa e graffiarle il viso, salvo poi cercare di colpirla con tutti gli oggetti che le capitavano a tiro. Subito sono intervenuti alcuni volontari del mercatino e la donna, in preda ad una rabbia cieca, ha iniziato a frantumare alcuni vetri con le mani lanciando, poi, il proprio sangue in direzione dei commessi.

«Sono intervenuti anche i miei genitori – prosegue la Guerzoni – e la tunisina si è accanita contro mia madre spingendola a terra (ha riportato contusioni ad una spalla e ne avrà per una settimana, ndr) e contro mio padre che, portando il defibrillatore, si è sentito male ed è finito all’ospedale». Nonostante il tentativo di fermarla, la donna nord africana ha continuato a scagliarsi contro chiunque cercando, addirittura, di colpire la commessa con un vecchio ferro da stiro: scampato il pericolo, la ragazza si è chiusa in bagno. Anche la polizia ha avuto notevole difficoltà nel bloccare l’esagitata che, proprio davanti agli occhi degli agenti, ha avuto il tempo di spingere a terra un altro paio di persone.

«Abbiamo davvero paura adesso – gridano in coro gestori e volontari del mercatino –. Questa è diventata una zona pericolosissima, ma l’amministrazione fa finta di nulla. Avevamo già subito alcuni furti da nord africani, ma quello che è successo mercoledì è qualcosa di inimmaginabile. Prima il nostro negozio era aperto a tutti: adesso abbiamo deciso di far installare un campanello e apriremo solo alle persone che reputiamo tranquille. La sera, poi, quando terminiamo di lavorare usciamo tutti insieme, perché la situazione è insostenibile».