Carife, scatta lo stato di agitazione

Lo proclamano i sindacati Dircredito, Fiba Cisl e Ugl Credito. Non si parla di sciopero, ma di blocco degli straordinari e delle prestazioni supplementari

Ferrara, assemblea sindacale Carife (Foto Businesspress)

Ferrara, assemblea sindacale Carife (Foto Businesspress)

Ferrara, 1 agosto 2014 - Scatta lo stato d’agitazione alla Cassa di Risparmio di Ferrara; a proclamarlo ufficialmente, sono stati i sindacati Dircredito, Fiba Cisl e Ugl Credito, tre delle cinque sigle sindacali che rappresentano gli oltre 900 dipendenti rimasti in forza a Carife dopo un anno di tagli, prepensionamenti e cessioni di rami d’azienda.

Non si parla di sciopero («Questa formula non appare opportuna», la valutazione dei sindacati) ma di blocco degli straordinari, comunque non pagati da oltre un anno, e delle prestazioni supplementari; ma anche di un ricorso al giudice del lavoro, già allo studio dei legali delle segreterie nazionali, per imporre ai commissari straordinari la consegna dei documenti «utili a valutare la situazione della banca sotto il profilo dei costi del lavoro, alla luce dei tagli effettuati da novembre in avanti e della riduzione di lavoratori, dirigenti, filiali».

Lo scorso 23 luglio, i sindacati avevano incontrato i commissari Capitanio e Blandini; Dircredito, Fiba e Ugl avevano definito carenti le risposte, mentre per Fisac Cgil e Fabi il confronto era stato positivo. A questo punto saranno gli stessi lavoratori a dover esprimere una propria valutazione determinante. Per martedì 5, alla Sala Estense, è stata infatti indetta un’assemblea aperta (dalle 18), utile non solo per dibattere sul confronto con i commissari ma anche, si legge nella convocazione, «per esaminare la situazione di Carife e le prospettive future della banca». Microfoni dunque in piazza Municipale ma altoparlanti rivolti anche a Vicenza, dove la Popolare ribadisce l’interesse per la banca estense.