Cattedrale, ferraresi divisi sul cordone

«Il cordone mobile davanti al Duomo? Idea positiva, non certo un sacrilegio»

Il Duomo di Ferrara (Businesspress)

Il Duomo di Ferrara (Businesspress)

Ferrara, 20 agosto 2014 - NELLA VICENDA del ‘cordone del rispetto’, ovvero la recinzione rimovibile che verrà collocata davanti all’ingresso del Duomo, entra in campo anche la Soprintendenza. Ed il compito di studiare la soluzione, per conto del Comune, è stato affidato ad Angela Ghiglione, architetto già progettista e direttrice dei lavori di piazza Trento e Trieste. Un surplus di competenze, che probabilmente allungherà un po’ i tempi, ma che non cambierà la sostanza del progetto, di fatto concordato dal sindaco Tiziano Tagliani e dall’arcivescovo Luigi Negri.

Delimitare, in maniera non invasiva, la pertinenza del Duomo (una fascia di circa un metro e mezzo subito davanti agli ingressi), in cui è suggerito — e non vietato — l’accesso e la sosta nelle ore notturne. Rispetto all’ipotesi, semplice e fattibile, prospettata dal responsabile del Capitolo della Cattedrale don Marino Vincenzi (una fettuccia elastica da collegata ad alcuni piloncini montati su fori nella pavimentazione), è emersa ieri qualche cautela da parte delle Belle Arti, proprio per il timore dei buchi a terra. La Ghiglione dovrà studiare le soluzioni tecniche, ma come anticipato in questi giorni anche dall’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, non c’è fretta od urgenza. Non si tratterà, è stato ribadito, né di un recinto né di una barriera, dunque anche la calma nel valutare i materiali aiuta a stemperare l’idea che si tratti di un blitz ‘anti-movida’.

«NON L’ABBIAMO mai pensato, ma le spiegazioni date in queste giorni dal Resto del Carlino fanno capire che si tratterà anche di un fatto positivo»: il commento è di Matteo Musacci, presidente della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi Confcommercio. «Ben venga, quel tipo di delimitazione perché di questo si tratterà, aiuterà anche a preservare il patrimonio artistico e culturale. Poi è chiaro che tanto dipenderà dal senso civico delle persone — prosegue Musacci —; ma questo vale per il Duomo di Ferrara come per la fontana di Trevi o, caso d’attualità, le piazze e le ‘calli’ di Venezia». Senso civico, elemento su cui puntano «anche i pubblici esercenti che svolgono il proprio compito nel limite del possibile; ed in questo senso le parole dei responsabili della Diocesi, che notano già segnali di cambiamento nelle abitudini, fanno molto piacere — dice il presidente della Fipe —. Perciò ben venga quella ‘fettuccia’, o come sarà; il fatto che la soluzione venga condivisa dalla Diocesi e dal Comune è un elemento positivo, significa che la piazza è di tutti, che il patrimonio monumentale è un bene condiviso».

A PROPOSITO di patrimonio monumentale, una battuta di Musacci anche su piazza della Repubblica: «Il bizzarro tendone con cui è stata la fontana, rappresenta evidentemente una soluzione temporanea per il Buskers Festival — conclude il presidente della Fipe —; è chiaro però che va studiato qualcosa di ben più decoroso. E trovo intelligente la proposta di Zeno Govoni dell’Hotel Annunziata, al di là della provocazione di demolire la fontana. Trasformare piazza della Repubblica in un’area con tavolini e seggioline per i clienti delle attività, o comunque per la socializzazione attraverso iniziative culturali, mi piace. Tra l’altro quella zona ha un’anima: proprio lì sono state girate alcune scene di Ossessione, il film di Luchino Visconti».