Buskers d’Austria, gran finale coi magnifici quattro

Ultimo fine settimana per la kermesse degli artisti di strada

Il quartetto ‘Art4Strings’

Il quartetto ‘Art4Strings’

Ferrara, 28 agosto 2016 - C’è chi opta per l’essenzialità e c’è chi sceglie la carta della ricercatezza. La finalità è stupire e attrarre gli spettatori. Anche nell’ultimo fine settimana della manifestazione. È l’Austria, nazione ospite di questa ventinovesima edizione, offre al pubblico i suoi quattro gruppi invitati. Del quartetto di musica classica ‘Art4Strings’, fanno parte Johann Ratschan, Katharina Henriquez, Michael Jurecka e Kirsi-Maj Plunser. Vestono in bianco e nero e vivono a Vienna. Della loro abilità con gli strumenti a corda, spicca il vasto repertorio, oltre a un alto livello di versatilità. Un altro quartetto, ma con diverse modalità espressive, sono i ‘Die Wandervögel’. Ognuno porta con sé un suo peculiare bagaglio musicale. Spazio allora per gli statunitensi Brian Benne, voce, chitarra e mandolino, e Hazen Metro, flauto e cornamusa. E per gli austriaci David Stellner, voce e chitarra, e Raphael Widmann, voce e violino. Una carrellata di brani dal 1800 ai tempi moderni, saltando fra jazz e folk, in un percorso che tocca anche Scozia e Germania.

«Noi – spiega Brian dei Die Wandervögel – siamo musicisti professionisti, ma non suoniamo spesso per strada. Il festival funziona molto bene e il pubblico è gentile, e quello che ci piace di più è la possibilità di stare per diversi giorni insieme agli altri musicisti, condividendo anche le jam session al Puedes. A settembre, a Vienna, ci aspetta un altro festival più breve». La bandiera austriaca sventola anche per i tre componenti della ‘Mozartband’. Il batterista Marcus Perschon Baden, il fisarmonicista Wolfgang Staribacher e il soprano Yasmin Piruz miscelano musica classica, heavy rock, folk e jazz.

Come testimonia il nome del trio, è il compositore austriaco Mozart riferimento musicale e oggetto di sperimentazione. «Per me – aggiunge Wolfgang – è la ventesima partecipazione al festival, dopo esserci venuto come componente di tanti altri gruppi. Il pubblico è molto colto ed educato. Quando finisce lo show, mi piace prendere lo zaino con le birre, salire in bici e andare in giro per la città». Dietro i ‘Who cares?’ infine si cela invece una formazione, nata dall’incontro di fan di Bob Dylan nel 1995, che conta musicisti provenienti da Italia, Cile e Austria, e che alterna rock and roll, folk e blues. In particolare, il cantante e chitarrista Peter del Bello arricchisce con l’armonica il sound del gruppo. Che include anche i chitarristi Roman Tröster e Karl Gedlika, il batterista Wilhelm Bogensperger e il bassista Pedro Hernandez. «Molto positiva questa esperienza – conferma Peter – a Ferrara, una città che non avevo ancora visitato. Un mio amico musicista romano me ne aveva parlato qualche anno fa, e il festival ci sta piacendo molto».

A porre l’accento sul senso di aggregazione dei musicisti è anche Stefano Bottoni. «In una manifestazione lunga una decina di giorni – sottolinea l’ideatore del festival – ho notato il senso sociale dello stare insieme. Mi piace sentire gli artisti che si scambiano i contatti per amicizia o per eventuali collaborazioni future, vedere gli accreditati condividere gli spazi sonori. Senza contare l’aspetto emotivo dei musicisti, stretti all’organizzazione durante il momento di silenzio per le vittime del terremoto».

Giuseppe Malaspina