Clochard aggredito con punteruolo e derubato

La vittima: "Mi ha portato via quello che avevo per coprirmi"

Gli operatori del 118 curano la vittima della rapina

Gli operatori del 118 curano la vittima della rapina

Ferrara, 20 ottobre 2016 - Un’aggressione in pieno giorno, sotto gli occhi di decine di potenziali testimoni, in uno spazio aperto. Vittima dell’agguato, conclusosi fortunatamente senza gravi conseguenze, Davide Silvestri che ieri pomeriggio, intorno alle 17.30 si stava riposando su una panchina di via Mario Agni, a due passi da piazzale Savonuzzi. «Mi ero fermato lì per riposare – precisa l’uomo, senza fissa dimora – perché la sera è difficile dormire fuori. Devi sempre stare attento che non ti rubino le poche cose che hai con te».

Sembrava, dunque, un pomeriggio come gli altri, quando ad un certo punto Silvestri è stato colpito alle spalle. «Un uomo, sulla trentina e di carnagione mulatta, mi ha aggredito. Aveva in mano un punteruolo e con quello mi ha provocato un taglio al braccio sinistro poi mi ha colpito di nuovo, a mani nude, tra la spalla e la schiena». Una serie di colpi talmente rapida che Silvestri non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi, ma solo di scappare chiedendo l’aiuto dei passanti. «Appena ho sentito i colpi – prosegue la vittima – ho iniziato a correre più veloce che potessi verso la strada. Ho fatto in tempo a vedere quell’uomo portare via la mia roba. Io ho attraversato via Padova e mi sono fermato a chiedere aiuto al benzinaio».

Sul posto, sono immediatamente accorsi gli agenti della Polizia e un’ambulanza, che ha preso in carico la vittima: per lui, un vistoso taglio al braccio sinistro, prontamente medicato con un cerotto ed una garza. Gli agenti, raccolte le parole di Silvestri, hanno iniziato a scandagliare la zona, alla ricerca dell’aggressore e della refurtiva. Si, perché la vittima ha denunciato il furto di più oggetti: «Quell’uomo – racconta – mi ha portato via tutto quello che avevo. Uno zaino marca Invicta e un borsone color verde militare, entrambi contenenti le coperte per ripararmi dal freddo durante le fredde notti autunnali. Inoltre, ed è la cosa che mi fa più rabbia, all’interno della borsa c’erano anche due euro che avevo raccolto durante la giornata con estrema fatica: quelli erano indispensabili per la cena ed ora non so più cosa poter mangiare». Ripresosi dall’aggressione, Silvestri ha poi ripreso la via della panchina dove stava riposando per cercare di ritrovare parte di quello che gli era stato sottratto, sperando fosse caduto all’aggressore durante la fuga.