CronacaKiller di Budrio, lo sfogo del vigilante aggredito a Consandolo. "Pericolo sottovalutato"

Killer di Budrio, lo sfogo del vigilante aggredito a Consandolo. "Pericolo sottovalutato"

"Ho paura di rivederlo di notte"

Killer di Budrio, le ricerche nelle campagne tra Molinella e Marmorta (foto Businesspress)

Killer di Budrio, le ricerche nelle campagne tra Molinella e Marmorta (foto Businesspress)

Ferrara, 25 aprile 2017 - «Come sto? Non molto bene. Non lavoro più in sicurezza». Sono passati 25 giorni dalla notte in cui una guardia giurata della Securpol è stata presa a fucilate e rapinata della pistola davanti a un chiosco di piadine a Consandolo. Quasi un mese senza che il suo aggressore sia stato assicurato alla giustizia. L’inchiesta su quella rapina violenta è ancora contro ignoti, ma secondo i carabinieri il collegamento con Norbert Feher, il ricercato per gli omicidi di Budrio, Portomaggiore e Fosso Ghiaia, sarebbe praticamente certo. Nel frattempo, il vigilantes è tornato al lavoro. Dopo quindici giorni di infortunio a causa di alcuni pallini che lo avevano ferito di striscio al collo e dopo essersi dovuto ricomprare l’arma che il bandito gli aveva rubato. Ma non è più la stessa cosa. Il suo giro di controllo è il solito. Ma adesso è meno tranquillo. 

Come si sente da quando è tornato in servizio? «Lo stato d’animo non è dei migliori. In questo modo si lavora malissimo». 

Ha paura? «Diciamo che non sono tranquillo. Ma nessuno di quelli che fanno il mio mestiere in questo periodo può dire di essere sereno». 

I vostri rappresentanti sindacali hanno chiesto di derogare alla normativa e, su certi servizi, di far uscire due guardie. Che ne è stato di quella proposta?  «Il risultato è che noi continuiamo a girare da soli e senza tutela». 

Che nel concreto cosa significa? «Significa uscire dall’auto per il sopralluogo o per mettere il bigliettino del passaggio e non sapere cosa ti succederà. Non posso certo mettermi a girare per i controlli con la pistola in mano». 

Bisogna fare qualcosa, secondo lei? «Prefetto e questore dovrebbero prendere una decisione in questo senso, almeno fino a quando questo assassino non viene preso». 

Che ricordo ha di quella notte? «Mi ha trattato come un animale. Mi ha fatto stendere a terra. Se mi fossi girato, mi avrebbe sparato in faccia». 

Visti gli sviluppi, è stato fortunato. «Sì. Sono riuscito a rimanere calmo e a non fare mosse brusche. Questo mi ha salvato la vita. Ma la cosa grave, a mio avviso, è un’altra».

Dica.  «Io non sapevo dell’esistenza di quella persona. Se avessi saputo che in giro c’era un ricercato di questo tipo, avrei saputo come muovermi. Quello non è un ladro di polli». 

Secondo lei, Igor/Norbert è ancora qui? «Credo di sì. Lui si muove bene da queste parti. E penso anche che venga aiutato da qualcuno». 

Caccia a Igor segnalazioni da tutta Italia