Al petrolchimico. Idealservice non firma, è stato d’agitazione: "Una presa in giro"

L’annuncio della cooperativa che lavora per conto di Eni-Versalis. Greco (Cgil), Vicentini (Cisl) e Minelli (Uil) accusano: "E’ molto grave. L’azienda ha deciso di fare marcia indietro sulla pelle dei lavoratori".

Al petrolchimico. Idealservice non firma, è stato d’agitazione: "Una presa in giro"

Al petrolchimico. Idealservice non firma, è stato d’agitazione: "Una presa in giro"

Idealservice fa un passo indietro. La cooperativa che lavora – per conto di Eni-Versalis – al Petrolchimico, ha comunicato ai sindacati che non firmerà l’accordo sul quale era stata trovata un’intesa un mese fa. La notizia ha generato sdegno e rabbia nei lavoratori e nei sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che – ieri mattina – hanno comunicato l’avvio dello stato di agitazione all’azienda e hanno inviato una segnalazione all’ufficio della medicina del lavoro chiedendo espressamente di avviare un’attività ispettiva. A darne notizia sono i rappresentanti delle categorie dei trasporti delle sigle sindacali, Luca Greco (Cgil), Massimiliano Vicentini (Cisl) e Sara Minelli (Uil). "Ci sentiamo presi in giro – attacca Greco – ed è molto grave che l’azienda, dopo essersi presa un impegno, ora faccia marcia indietro sulla pelle dei lavoratori e soprattutto facendo chiaramente intendere che la sicurezza, per loro, rappresenta un costo e non un investimento". Al centro del protocollo, i sindacalisti avevano avanzato una serie di proposte, tra cui considerare orario lavorativo il tempo di vestizione degli addetti, una turnazione più idonea – con ore di lavoro dedicata all’attività formativa – e una maggiore conciliazione tra vita e lavoro. "A fronte di queste richieste – prosegue l’esponente della Cgil – la cooperativa, aderente a Legacoop, ci ha chiaramente detto che non firmerà e ha proposto solo di alzare i buoni pasto di cinquanta centesimi. È quasi offensivo". È dello stesso avviso anche Sara Minelli. "Il cambio di turno – dice – era necessario per i lavoratori, perché non è ammissibile che gli addetti non siano in sicurezza. Il problema, ad esempio, delle tute, è emblematico: i lavoratori di Idealservice non hanno tute adeguate per lavorare in uno stabilimento chimico. Ma, a fronte di questa nostra osservazione, l’azienda ci ha obiettato che il lavanolo sarebbe stato un costo eccessivo da sopportare". La situazione, insomma, è molto tesa. Tanto più che siamo in fase di gara d’appalto. "Ma questa cosa – scandisce Vicentini – non può e non deve essere utilizzata come arma di ricatto sulla pelle dei lavoratori". Lo spauracchio che viene agitato "è quello della delocalizzazione e dunque della perdita di posti di lavoro – aggiunge – ma sulla sicurezza dei lavoratori non si possono accettare passi indietro". "Quando abbiamo conosciuto il nuovo direttore della cooperativa – ammette il sindacalista – ci sembrava una persona disposta al dialogo e ad accogliere le nostre istanze. Devo dire però che, a fronte delle ultime comunicazioni, siamo stati profondamente delusi". Anche Versalis, l’azienda committente, è stata informata delle iniziative e i confederali inizieranno già dai prossimi giorni a organizzare volantinaggi e assemblee con i lavoratori dello stabilimento. A questo punto resta l’incognita dei tempi di reazione dell’ufficio medicina del lavoro. Ma i confederali si dicono fiduciosi benché non si spieghino come mai "un’azienda partecipata dallo Stato non sensibilizzi una sua azienda in appalto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro". Tra le altre "storture – chiudono – c’è il fatto che non solo piove dentro i capannoni, ma l’azienda adopera muletti a benzina lavorando con prodotti altamente infiammabili".