NICOLA BIANCHI
Cronaca

Incendio al poligono di Portomaggiore, sindaco indagato. "Tollerò la costruzione abusiva"

Minarelli: "Risponderò a tutto, rimango sereno"

Il poligono di Portomaggiore in fiamme (foto Businesspress)

Il poligono di Portomaggiore in fiamme (foto Businesspress)

Portomaggiore (Ferrara), 10 maggio 2017 - Il poligono di tiro di via Cattaneo a Portomaggiore, si sciolse come neve al sole, inghiottito da un devastante incendio che, il 10 gennaio 2016, tolse la vita a Maurizio Neri, Lorenzo Chiccoli e Paolo Masieri. Oggi per quella tragedia, dopo i nomi dei tre gestori, nel registro degli indagati finisce anche il sindaco Nicola Minarelli (difeso dall’avvocato Fabio Anselmo). Disastro colposo e omicidio colposo plurimo, per aver tollerato e consentito la costruzione della struttura senza tutte le licenze necessarie, dunque «abusiva». E’ lui stesso, dimostrando massima trasparenza, a farlo sapere: «La mia etica politica – spiega Minarelli – mi impone di informare i cittadini del fatto che ho ricevuto un avviso di garanzia. Colgo l’occasione, ancora una volta, per esprimere grande dolore e solidarietà alle vittime e alle loro famiglie per quest’immane tragedia. Per quanto mi riguarda – aggiunge – rimango assolutamente sereno perché non mi ritengo responsabile di quanto accaduto e per questo andrò dal magistrato per rispondere a ogni sua domanda». Rigetta fin da ora la possibilità di «avvalermi della facoltà di non rispondere». Nell’avviso a comparire, l’interrogatorio davanti al pm Ombretta Volta era stato fissato inizialmente il 12 maggio, ma dovrebbe slittare al 16.

CONSULENZA. Già la consulenza Cusin-Coppe aveva ipotizzato mancanze anche del Comune di Portomaggiore il quale «avrebbe dovuto subordinare la licenza ad un consulto tecnico». Negli atti si parla di «una mancanza di coordinamento tecnico in fase progettuale» che avrebbe portato all’apertura del poligono «senza aver ottemperato ad alcun iter autorizzativo, quindi abusivamente». Per i consulenti della procura, il titolare del poligono doveva attivare una serie di procedure (nell’atto si fa riferimento al Dpr 1602010) presentando allo Suap, lo Sportello unico per le attività produttive, una segnalazione d’inizio attività, seguita da una serie di ‘endoprocedimenti’ previsti. Tra questi, la normativa in materia di smaltimento rifiuti e fumi, quella in materia di immissioni sonore, quella antincendio.

MANCANZE. Ma per la struttura portuense, «mancano parte dei procedimenti autorizzativi». Presente «solo la nota firmata dal presidente Stefano Ghesini che informa di aver allestito un poligono sportivo, chiuso a cielo chiuso, a carattere privato, di limitate dimensioni, per lo svolgimento di tiro sportivo». La nota, «come da informativa dei carabinieri», risulta poi spedita e ricevuta dalla stazione dell’Arma e dalla Municipale, «inoltrata all’Urbanistica del Comune» e alla questura. «Nessuno dei destinatari – ancora i consulenti – ha richiesto a Ghesini l’attivazione del procedimento per l’ottenimento della licenza o del procedimento unico del Suap». Poi subito l’aggiunta che tira in ballo Minarelli: «L’autorità di pubblica sicurezza competente, il sindaco, avrebbe dovuto diffidare Stefano Ghesini ad utilizzare il poligono». Una struttura, chiudono i consulenti, che «oltre ad essere inadeguata, risulta abusiva».

INDAGATI. Da tempo sono indagati Fabio e Stefano Ghesini (che verrà interrogato nuovamente nei prossimi giorni), presidente e segretario dell’Associazione sportiva, e Paola Rubbi, tesoriera.