Agnes Obel, poesia di vetro su Ferrara

In tanti hanno riempito il cortile del Castello Estense per il primo concerto di Ferrara Sotto le stelle

Agnes Obel a Ferrara sotto le Stelle

Agnes Obel a Ferrara sotto le Stelle

Ferrara, 21 giugno 2017 - Lamento pieno di poesia, a tratti. Poi il sussurro come di favole antiche. E’ stata la voce particolarissima della danese Agnes Obel a riempire il cortile del Castello nel primo appuntamento di Ferrara Sotto le Stelle. La minuta e talentuosa cantautrice, pianista e produttrice, ha presentato l’ultimo album Citizen of Glass, uscito a fine 2016 su Play It Again Sam, (distribuzione Self), nell’unica data italiana. Un progetto più complesso, anche negli arrangiamenti, rispetto ai lavori precedenti. Gli archi e il pianoforte hanno disegnato il mare di questa sirena del nord, e lei si è mossa con sicurezza, nel rincorrersi di echi tra voci e strumenti. Era una fatica bella, a un certo punto, capire dove iniziava Agnes e dove finivano le note. Il vetro, che ha dato il titolo all’album, tornava come tema e materia, se di materia possono essere fatte la canzoni. Tornava nell’infrangersi della voce. O nella note acute e limpide del pianoforte. Delicata e trasparente come il vetro, Agnes, si è lasciata guardare e ha guardato Ferrara e la sua gente (ma tanti erano anche gli spettatori arrivati da fuori). Il vetro. Citizen Of Glass, registrato, prodotto e mixato da Agnes Obel negli studi Aventine-Neukölln e BrandNewMusic a Berlino, ruba il titolo ‘dal concetto tedesco di gläserner Bürger, il cittadino umano oppure di vetro’, come ha spiegato la Obel.