Venticinque tra medici e infermieri indagati al Sant’Anna, la verità dall’autopsia

"Diteci come è morto nostro padre". La denuncia della famiglia di Gaetano Lamburghini, deceduto dopo due interventi

Medici

Medici

Ferrara, 11 luglio 2014 - Venticinque tra medici e infermieri indagati. Praticamente tutto il personale sanitario dell’ospedale che ha avuto rapporti con Gaetano Lamburghini, noto agente immobiliare di 66 anni, nei giorni immediatamente precedenti alla sua improvvisa scomparsa. Per tutti l’ipotesi di reato è omicidio colposo. A pretendere chiarezza per quella morte improvvisa sono gli stessi familiari di Lamburghini (il 66enne lascia moglie e tre figli), che, con l’aiuto dello studio legale Bolognesi, hanno fatto partire la denuncia da cui è scaturita un’inchiesta che, nel giro di poche settimane, ha già prodotto i primi risultati tangibili, con l’iscrizione al registro degli indagati dei 25 sanitari. Tutto è cominciato il 17 giugno scorso, quando l’immobiliarista viene ricoverato per essere sottoposto a un intervento all’intestino, in laparoscopia. L’operazione viene effettuata la mattina dopo, il 18. L’intervento, almeno sulle prime, sembrava riuscito.

Ma col passare delle ore succede qualcosa. Il decorso post operatorio non va infatti come previsto e Lamburghini inizia a sentirsi male. Le complicanze sorte dopo il primo intervento obbligano i medici a riportare il 66enne in sala operatoria. E’ il 20 giugno quando i medici effettuano il secondo intervento su Lamborghini. Le sue condizioni però non accennano a migliorare. L’uomo rimane ricoverato in ospedale e il giorno dopo quella seconda operazione, muore. E’ il 21 di giugno quando alla famiglia arriva la triste telefonata del medico di guardia del reparto in cui il 66enne era ricoverato. Sin da subito, i familiari dell’immobiliarista morto in maniera così improvvisa, chiedono di avere chiarezza sulle cause esatte del decesso del loro congiunto.

Così si rivolgono allo studio Bolognesi, con il fine di verificare eventuali colpe nei sanitari che si sono presi cura del 66enne in quegli ultimi giorni. La procura apre immediatamente un fascicolo nel quale, in breve tempo, vengono iscritti in qualità di indagati 25 sanitari dell’ospedale di Cona. La verità sul decesso di Lamburghini potrebbe ora arrivare dagli esiti dell’autopsia. Il 30 giugno scorso il pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante, titolare dell’inchiesta, ha conferito l’incarico per l’esecuzione dei rilievi autoptici. Ad occuparsene sarà il professor Massimo Montisci, medico legale padovano. Due gli aspetti sui quali il consulente della procura dovrà gettare luce: primo, stabilire le circostanze e la causa esatta della morte di Lamburghini. Secondo, e forse più complesso, valutare se siamo presenti estremi di colpa sotto il profilo della diagnosi e delle modalità di intervento. Il consulente ora ha 90 giorni di tempo per depositare l’esito dei suoi esami. Attesa per i risultati dell’autopsia anche da parte dei vertici dell’azienda ospedaliera che seguono, passo dopo passo, l’evolversi della vicenda.

f. m.