Rapinata e imbavagliata a 93 anni, colpo studiato a tavolino. «Una vergogna»

Mesola, la donna liberata dal figlio dopo due giorni

Nell’abitazione di via Casiglia sono intervenuti i carabinieri di Mesola e del Reparto operativo di Comacchio (foto d’archivio)

Nell’abitazione di via Casiglia sono intervenuti i carabinieri di Mesola e del Reparto operativo di Comacchio (foto d’archivio)

Mesola (Ferrara), 3 agosto 2015 - Hanno agito senza pietà, approfittando dell’età della loro preda: 93 anni. Hanno forzato un ingresso e, dopo aver coperto i loro volti sotto passamontagna, hanno aggredito la padrona di casa, legandola al letto e imbavagliandola per poter agire indisturbati a caccia di contanti, cellulare e monili. Un colpo studiato a tavolino, quello messo a segno in un’abitazione di Mesola, che ha visto protagonisti – secondo quanto emerge – almeno due persone. Vittima è Emma Santi, originaria di Ariano Polesine, 94 anni il prossimo 7 novembre, trovata dal figlio legata al letto e imbavagliata, addirittura da uno o due giorni. L’anziana è stata soccorsa dal 118 e portata al Delta – dove si trova ancora ricoverata – in discrete condizioni fisiche ma letteralmente sotto choc.

Terrore. Domenica, le 10.30. Al 112 arriva una richiesta di aiuto da via Casiglia. Lì, al civico 2, il figlio di 72 anni, allertato dai vicini, ha appena trovato la madre sul letto immobilizzata con fascette da elettricista ai polsi e imbavagliata con del nastro adesivo. La strada in aperta campagna in pochi minuti viene invasa dalle ‘gazzelle’ di Mesola, del Reparto operativo di Comacchio e dall’ambulanza. La casa è sottosopra, mancano monili, il telefono e qualche altro oggetto prezioso che la 93enne accudiva da anni in qualche cassetto. Lei fatica a parlare, è sotto choc, ricorda solamente due uomini con un passamontagna sulla testa che le gridavano di stare calma. Non rammenta nemmeno con esattezza quando il tutto sarebbe avvenuto.

Colpo studiato. L’ingresso al piano terra è forzato: un colpo non certo casuale, secondo gli inquirenti. Studiato a tavolino fin dai giorni scorsi: preda facile (vista l’età) e luogo sicuro (la casa in aperta campagna). Cosa ancor più angosciante è che la donna potrebbe essere rimasta legata per 24 o, peggio, ben 48 ore. La rapina, infatti, risalirebbe a sabato se non addirittura a venerdì sera. Per tutta la giornata di ieri sono stati sentiti i familiari e i vicini della pensionata per cercare di risalire anche al più piccolo dettaglio utile per arrivare ai responsabili.

Rabbia. «Agire in questo modo nei confronti di una signora di quell’età – chiosa il sindaco Gianni Michele Padovani – è deplorevole, vergognoso. Quello che è accaduto è gravissimo e mi auguro che i carabinieri risalgano presto ai rapinatori». Non ancora quantificato il bottino ma i banditi non avrebbero rubato soldi.