Malore dopo il ricovero, tre sanitari indagati

Il paziente era stato visto prima a Lagosanto e poi ricoverato a Cona dopo una caduta

MORTO-D_WEB

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Ferrara, 12 febbraio 2016 - Una brutta caduta e la corsa in ospedale. Prima al Delta di Lagosanto e subito dopo il trasferimento, in condizioni disperate, a Cona. Non è bastato un intervento d’urgenza per salvare la vita a Eugenio Ossi, 73enne di Formignana. Il suo cuore ha cessato di battere poche ore dopo in un letto del reparto di rianimazione del Sant’Anna.

Una morte improvvisa e poco chiara, almeno per i familiari della vittima i quali hanno immediatamente sporto denuncia. Ne è nata un’inchiesta – il fascicolo porta la firma del pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante – che ha visto finire nel registro degli indagati tre sanitari in servizio tra gli ospedali di Cona e di Lagosanto.

Le indagini, finalizzate a fare chiarezza sul decesso, sono iniziate subito dopo l’esposto con il sequestro della cartella clinica e la disposizione dell’autopsia sulla salma. L’esito degli esami necroscopici potrà gettare luce su una morte che ha già assunto i contorni del giallo. Gli ultimi giorni di vita di Eugenio Ossi sono iniziati con una caduta. A causa di quell’incidente, stando alle prime ricostruzioni, il 73enne (già affetto da problemi di salute) è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Cona. Affidato alle cure dei sanitari del Sant’Anna, sarebbe stato sottoposto a tutti gli esami del caso e a una radiografia. L’esito, a quanto trapela, sarebbe stato negativo, salvo un lieve trauma cranico. Ossi viene così rimandato a casa.

Passano i giorni e il 73enne rimane vittima di un ulteriore incidente: un’altra caduta, a quanto pare, ma stavolta dalle conseguenze ben diverse. A seguito dei quel fatto viene immediatamente portato all’ospedale del Delta. A quel punto sarebbe accaduto qualcosa. La sua situazione precipita, al punto che i sanitari di Valle Oppio decidono di trasferirlo a Cona. Arriva al Sant’Anna martedì 9 febbraio in coma. Medici e infermieri non perdono tempo. Il paziente viene subito sottoposto ad un intervento chirurgico. Dopo l’operazione scatta il ricovero nel reparto di rianimazione. La sua battaglia per la vita però non dura molto: ogni tentativo di salvargli la vita ben presto sarebbe risultato vano. Poche ore dopo infatti, il cuore di Ossi si ferma per sempre.

I parenti, appresa la notizia del decesso del loro congiunto, presentano una denuncia. L’obiettivo è quello di chiarire le cause di quella morte apparentemente inspiegabile. La procura apre un’inchiesta. Viene acquisita la cartella clinica e vengono messi in atto tutti gli accertamenti per gettare luce sulle ultime ore del 73enne. Gli inquirenti non tralasciano nulla. Ogni elemento è passato ai ‘raggi x’. Vengono subito indagati i tre sanitari (dell’uno e dell’altro ospedale) che potrebbero, per una ragione o per l’altra, avere una relazione con la tragica fine del paziente. L’autopsia sulla salma è già stata effettuata. Ora non resta che attendere che il medico legale depositi la sua perizia, dalle cui pagine potrebbe emergere la verità sugli ultimi giorni di Eugenio Ossi.