Addio all’uomo delle stelle, se n’è andato Angelo Fiacchi

E’ morto a 73 anni il costruttore del primo osservatorio astronomico ferrarese Lascia il tuo ricordo

E’ morto Angelo Fiacchi

E’ morto Angelo Fiacchi

Ferrara, 30 luglio 2014 - È TERMINATA ieri, alle prime luci del mattino, la bella favola di Angelo Fiacchi, l’uomo che con le sue mani e il suo ingegno ha dato forma e sostanza all’inesauribile voglia di sapere e di sperimentare che lo ha animato da sempre. Lui, che ha costruito da sé il primo osservatorio astronomico ferrarese: una sorta di camera magica, immersa nella campagna di Sabbioncello San Pietro, in cui esplorare l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, l’essenza di ciò che ci circonda.

ANGELO Fiacchi, per tutti Anzul, se n’è andato a 73 anni, vinto da una terribile malattia, verso le 2 notte. Forse non un caso quell’orario: il momento della notte in cui meglio si può esplorare l’universo, magari con il grande telescopio che aveva realizzato e intorno al quale è sorto l’osservatorio. E proprio quella cupola di lamiera, spuntata nel cortile della casa familiare, racconta una storia d’altri tempi. Quella di un bambino dagli occhi azzurri puntati al firmamento che, mosso del fuoco sacro della conoscenza, prosegue nei suoi studi da autodidatta e, pur fermatosi alla quinta elementare, edifica un luogo di sapere aperto a tutti, sempre, gratuitamente. Verniciatore di mestiere, ex operaio Berco, Anzul inizia negli anni ‘80 la sua impresa: nel 1991 apre il suo osservatorio per la prima volta.

DA ALLORA in decine di migliaia l’hanno visitato, dalle famiglie alle scolaresche ai curiosi, pare persino Margherita Hack: tutti giunti fino a quel cancello attraverso il passaparola. Andava veloce di bocca in bocca il racconto di quel luogo quasi incantato e di quel signore semplice, dai baffi bianchi, tutto cuore e acume. Dentro il telescopio issato su una pedana rotante, il meccanismo per azionare e far ruotare la calotta, il microscopio e sismografo, tutti ideati da Fiacchi. E poi le collezioni di minerali, fossili, sabbie dal mondo, reperti di ogni genere, fra cui l’ormai mitica rana con sei zampe. «Angelo lascia la sua passione e tanti amici». Testimonia la moglie Liliana, ancora scossa per la perdita dell’uomo con cui era sposata da ben 41 anni, le cui condizioni si erano improvvisamente aggravate