Arpa di Luce, magia ai Trepponti

Stasera l’installazione del performer Pietro Pirelli, nello spettacolo condotto con il violinista Wisam Gibran e il contrabbassista Lorenzo Serafin FOTO

L’artista impegnato nell’installazione al monumentale Trepponti di Comacchio

L’artista impegnato nell’installazione al monumentale Trepponti di Comacchio

Comacchio, 30 maggio 2015 – Sarà la luce la protagonista delle tre serate che da oggi a sabato vedranno il Trepponti trasformarsi in una grande arpa luminosa e i canali sottostanti rifrangere fasci di luce blu. Ma non sarà l’unica: in Arpa di Luce: mirabil uso, performance compresa all’interno del Ravenna Festival, altro grande protagonista sarà il suono prodotto dalle corde di luce. La felice istallazione del musicista (FOTO) (e molto altro) Pietro Pirelli, con il supporto dell’ingegnere Gianpietro Grosso e dell’associazione Agon, ospiterà domani anche Wisam Gibran, violinista arabo-israeliano e Lorenzo Serafin, contrabbassista.

Pietro Pirelli, com’è nata l’idea di un’arpa di luce?

«L’arpa di luce esiste dagli anni ’90 ma io e Gianpietro Grosso l’abbiamo resa un vero e proprio strumento musicale, in grado di riprodurre suoni in tempo reale grazie ad un complesso sistema di laser e un software che riproduce i suoni velocemente. Nasco come percussionista, un genere che ti rende incline a sperimentare nuove strade, ma la luce è un po’ nel mio Dna: mia madre Marinella era un’artista che ha sperimentato la luce dalla pittura alla cinematografia».

Ha fatto istallazioni simili ovunque: com’è avvenuta la scelta di Comacchio?

«Abbiamo cominciato nel 2010 a Francoforte, passando per la Biennale di Venezia, Roma, Nazareth, ma sempre contestualizzando l’arpa nell’ambiente. Comacchio ci è stata segnalata dal Ravenna Festival: non c’ero mai stato e sono rimasto incantato. Ho ipotizzato diverse location, ma le due torrette dei Trepponti sono proprio l’ideale, anche se l’allestimento è certamente più complesso».