Spal, la serie A è vicina

Pronta a tornare nella massima serie 49 anni dopo l’ultima volta. Servono tre punti con la Pro Vercelli

Spal vicina alla serie A, l'allenatore Leonardo Semplici (foto Businesspress)

Spal vicina alla serie A, l'allenatore Leonardo Semplici (foto Businesspress)

Ferrara, 6 maggio 2017 - Ad un passo dalla storia, dal ritorno tra i grandi della Spal, una società che da troppo tempo mancava dai palcoscenici più importanti. Con tre punti domani sulla Pro Vercelli, la Ferrara del pallone, dopo decenni di oblìo, fallimenti e l’onta della serie D, sarà ufficialmente in serie A dopo 49 anni. Manca poco, pochissimo, ai ragazzi di Semplici, per centrare il doppio salto riuscito in passato a quindici formazioni e in tempi recenti alle vicine Bologna con Renzo Ulivieri e Modena con Gianni De Biasi.

Una vittoria sulla Pro Vercelli, dopo il pari nell'anticipo del Perugia (mentre Verona e Frosinone non hanno perso colpi vincendo i rispettivi incontri - risultati e classifica), darebbe la certezza con tre turni di anticipo, ma la sensazione è che l’obiettivo, o domani o sabato prossimo a Terni, non possa davvero più sfuggire a questo punto. La città lo chiede a gran voce e vive un entusiasmo pazzesco, con code di ore anche all’alba per assicurarsi i pochi tagliandi rimasti di uno stadio ormai inadeguato a questi livelli (che in estate verrà ampliato per portare la capienza a 12mila posti nel 2018 e 16mila nel 2019, ndr). In trasferta poi, ogni partita di Antenucci e compagni si è trasformata in esodo, con centinaia, e talvolte anche migliaia, di tifosi pronti a macinare chilometri al seguito di quella che a Ferrara è per tutti la Beneamata. 

Festa promozione, Ferrara si prepara

Una scalata così rapida, va detto, ha colto di sorpresa un po’ tutti, dai tifosi all’amministrazione comunale, e anche la stessa società, che non si è fatta però trovare impreparata. Francesco e Simone Colombarini il loro miracolo lo avevano già centrato, portando la piccola Giacomense dalla Terza Categoria alla Lega Pro, e quando si è presentata l’opportunità della Spal, non si sono tirati indietro. La disponibilità economica non manca, ma nessuno sgarra sul budget e alle scelte pensano il presidente Walter Mattioli e il direttore generale Davide Vagnati, che in due anni hanno azzeccato tutto, dai giocatori rodati come Floccari, Antenucci o Schiattarella, ai giovani in rampa di lancio e in orbita azzurra come Meret e Bonifazi. Alcuni poi, come l’esterno destro Lazzari o lo straripante centrocampista Mora, vengono dal basso ed erano debuttanti in B, ma non lo hanno mai fatto vedere e promettono di non sfigurare nemmeno in quella serie A di cui ormai a Ferrara si parla apertamente, mettendo al bando ogni scaramanzia.

In tutto questo ovviamente, non va mai dimenticato il ruolo del tecnico Leonardo Semplici, che sta per diventare il terzo, con Mario Caciagli e Gibì Fabbri, a centrare due promozioni sulla panchina della Spal. Questa però, che significa massima serie dopo 49 anni di attesa, sarebbe davvero speciale, più delle altre.

«Uno stadio di soli abbonati il prossimo anno? Non è irrealistico pensarlo», ha detto nei giorni scorsi il presidente Mattioli, e c’è da credergli, vista la fame di calcio che ha questa città. E, una volta finiti i festeggiamenti, la prossima sfida sarà proprio quella di trovare un posto al "Paolo Mazza".