Ferrara, 6 luglio 2017 – Valerio ha coronato il sogno che cullava da tempo: incontrare il tenore ferrarese Daniele Barioni, un’autentica star nella storia della lirica contemporanea.
«Da Roma sono venuto a Ferrara alla ricerca del Maestro». Chi? «Come chi? Il grande tenore Daniele Barioni, che domande».
Ha un sapore retrò quello che è accaduto ieri, una ricerca che al tempo dei social che scarnificano i tempi nessuno immaginerebbe più nemmeno possibile.
Eppure è così semplice, un gioco da ragazzi. Basta una macchina e una necessità: conoscere, prima che il tempo se lo porti via, l’ultimo grande tenore, depositario indiscusso di una tradizione tipicamente italiana.
Allievo al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, si è fatto 400 chilometri Valerio Borgioni - appena vent’anni - per conoscere il suo mito: il tenore dei tenori, che dista da lui almeno tre generazioni.
Una fermata davanti all’edicola, l’acquisto del giornale e la voglia di scoprire dove abita Daniele Barioni.
Il promesso tenore citofona così al Carlino, sale velocemente le scale, arriva in redazione: Qualcuno sa come posso trovare il Maestro? Voglio conoscerlo e omaggiarlo».
Una richiesta semplice quanto particolare, la magia delle cose porta a farli incontrare. «E’ la persona più importante che ha Ferrara - racconta il giovane -. C’è stato Ariosto, Savonarola e c’è Barioni. Sono entrato in un negozio di dischi e, incredibile, non avevano nessun disco del Maestro. E’ mai possibile? Sembra una cosa che stona. Lui è il più grande tenore italiano, suonò addirittura al Metropolitan. Quando debuttò nel 1956 - continua con attenzione Valerio Borgioni - il New York Times fece uscire un articolo sul vostro concittadino, citando il secondo atto della Tosca: ‘davanti a lui tremava tutto il Metropolitan’.
Ai ferraresi Valerio consiglia di organizzare una serata in suo onore, a Ferrara prega di non essere distratta, di ricordarsi del ‘suo’ Maestro. «Barioni all’estero è tra i tenori italiani più amati ed è tra i viventi il maggiore esponente della nostra tradizione lirica. Dovrebbe essere motivo d’orgoglio, tuttalpiù a Ferrara, la città in cui lui ha scelto di vivere». Valerio Borgioni intona l’addio alla Madame Butterfly, corre verso l’atteso incontro. Un sogno che diventa realtà.