Lui la lascia, lei lo accusa di pedofilia: «Ti rovino»

L’incubo vissuto da un ferrarese di 33 anni. Scatta la denuncia

Un momento del film ‘Attrazione fatale’

Un momento del film ‘Attrazione fatale’

Ferrara, 6 marzo 2016 - Mancava solo la testa di coniglio nella pentola. Poi il quadro alla Attrazione fatale sarebbe stato completo. Un vero e proprio incubo capitato a un trentatreenne residente in un paese della Bassa bolognese, la cui unica colpa è stata quella di passare una piacevole serata, con cena e ‘dopocena’, assieme a una ragazza coetanea residente nel Ferrarese, conosciuta su un sito di incontri per single. Dopo quell’unico appuntamento, avvenuto a gennaio, la donna ha iniziato a pressarlo per far decollare il rapporto, ma quando lui, separato da poco e con due figlie piccole, le ha spiegato di voler procedere con i piedi di piombo, lei gli ha mostrato il suo vero volto, come l’attrice Glenn Close nel famoso film americano di cui sopra. Tre giorni fa, l’uomo era a casa quando sono piombati alla sua porta i carabinieri con un ordine di perquisizione personale e domiciliare, un ordine di sequestro del telefonino, del computer e di tutte le pen drive e un avviso di garanzia con accuse pesantissime e infamanti: abusi sessuali su minori, cioè le figlie di 8 e 5 anni, e pedopornografia.

Una vicenda «assurda e incredibile», come la definisce l’interessato, la cui vita è stata letteralmente sconvolta. I militari dell’Arma hanno portato via ogni dispositivo elettronico contenente immagini trovato in casa, poi hanno rintracciato l’ex compagna e madre delle figlie (residenti altrove), chiedendole di accompagnare le bambine all’ospedale Sant’Orsola per sottoporle a visita medica e ginecologica, il cui esito è stato totalmente negativo. Non sono emersi elementi di molestie o violenze e, dopo il colloquio con la mamma e l’osservazione delle bimbe, la situazione è stata giudicata «tranquilla e non preoccupante». Quanto all’esame del materiale sequestrato, al momento il proprietario non ha saputo nulla e questo, per il suo legale, l’avvocato Stefano Bordoni, è indicativo: «Se avessero trovato qualcosa l’avrebbero già arrestato».

Passata la grande paura, ieri il trentatreenne è andato dagli stessi carabinieri e ha presentato denuncia contro la donna per calunnia, stalking, molestie e minacce, raccontando la storia dall’inizio. «Tutto è cominciato a gennaio – ha spiegato –, quando mi sono iscritto con il cellulare alla chat ‘Lovoo’ per fare nuove conoscenze. Ho iniziato così a scambiare messaggi con questa ragazza che abita non lontano da me e dopo una settimana abbiamo deciso di incontrarci. Così ci siamo visti a cena a casa mia e, al termine della serata, abbiamo avuto un rapporto sessuale. Poi l’ho riaccompagnata a casa». Fin qui tutto bene. I problemi sono cominciati dal giorno dopo. Lei comincia a tempestarlo di sms e a pretendere da lui maggiori attenzioni e un atteggiamento più affettuoso. Due giorni dopo si incontrano nel pomeriggio, per scambiare due chiacchiere, e lui capisce che la storia non può funzionare. Dopo alcuni giorni di telefonate e messaggi continui, lui le dice che non vuole correre e forse è meglio se rimangono solo amici. Lei non la prende bene, lo insulta e lo minaccia: «Ti rovino, ti farò togliere le figlie». Minaccia pure di suicidarsi e di dare la colpa a lui. L’uomo è sconvolto e terrorizzato. Il giorno dopo arrivano le pattuglie dei carabinieri.

Gilberto Dondi