Vigilesse cacciate: “Un’aggressione di stampo mafioso, ora Trentini si dimetta”

Opposizioni scatenate: “Ormai la zona è fuori controllo”

VIGILESSE-D_WEB

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Ferrara, 16 giugno 2016 - «Un pezzo di città è non più a disposizione dei cittadini, ma è diventata riserva privata per i traffici più loschi». Per le opposizioni, il caso delle due vigilesse fatte allontanare a suon di insulti da alcuni pusher dei giardini del grattacielo, è l’ennesimo sintomo di una parte di Ferrara completamente fuori controllo. Ce n’è abbastanza, secondo il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Fornasini, per chiedere il sollevamento dal suo incarico del comandante della polizia municipale, Laura Trentini. «Un atto molto grave – tuona – che evidenzia una situazione inaccettabile. Il comandante della Municipale con questo episodio ha dimostrato di non essere in grado di svolgere i propri compiti e di non riuscire ad elaborare strategie per operare al meglio. Invito il sindaco – conclude – di valutare l’opportunità di sollevarla dall’incarico». Non usa giri di parole nemmeno Paolo Spath, consigliere di Fratelli d’Italia.

«Due vigilesse che vengono letteralmente cacciate dai giardini del grattacielo rappresenta un atto gravissimo, nei fatti e simbolico – sbotta –. Un intero pezzo della città non è più a disposizione dei cittadini, ma è ormai territorio gestito e controllato da criminali e spacciatori». Spath esprime la sua solidarietà alle vigilasse e «alla città d tutta: ora c’è chi, oltre a non rispettare le regole, si sente arrogante nel dettare le proprie, oltre lo Stato, oltre le leggi, oltre le forze dell’ordine». Gli fa eco l’ex consigliere regionale e ‘collega’ di partito, Mauro Malaguti. «Ora quegli extracomunitari si sentiranno ancora più forti, perché scacciare l’autorità preposta è un atto di una gravità senza precedenti poiché palesemente mafioso – osserva –. In un paese normale, davanti a una situazione di questo tipo, il comandante della polizia municipale dovrebbe dimettersi». Non solo. «Chi aggredisce un agente di polizia deve andare in galera – scandisce –, e se non è un cittadino italiano deve essere immediatamente rimpatriato nel suo Paese. Ma questo accadrebbe in un paese ‘normale’, in un paese in cui l’autorità preposta alla sicurezza e all’ordine pubblico, a tutti i livelli, non arretra di fronte alle mafie».

Chiede le dimissioni di Trentini anche il responsabile sicurezza della Lega Nord, Nicola Lodi. «Il protocollo di sicurezza – commenta – prevede immediatamente la chiamata di rinforzi, l’identificazione, e l’informativa ai vertici dell’episodio, valutando anche gli estremi di procedere con querela o denuncia. Chiediamo subito le dimissioni del comandante e una risposta da parte del sindaco, sempre più assente in una situazione già esplosa». Laconico il commento sull’accaduto di Giuliano Zanotti, presidente dell’associazione Residenti Gad. «A forza di lasciar perdere, i nigeriani sono diventati di fatto i padroni degli spazi pubblici del quartiere – scrive in un breve post sul suo profilo Facebook –. L’amministrazione se la cava con slogan del tipo ‘occupate gli spazi’ o con manifestazioni di puro folklore, totalmente inutili per chi delinque».