Alluvione, il day after tra sudore e rabbia: "Lasciati soli"

Passata l'allerta, arrivano le proteste: "Colpa della cattiva manutenzione del fiume" VIDEO: l'allagamento visto dall'elicottero

Imola, il giorno dopo l'alluvione (foto Isolapress)

Imola, il giorno dopo l'alluvione (foto Isolapress)

Imola, 22 settembre 2014Al lavoro dopo la tempesta. L'allerta è passata, le acque si sono ritirate e il Santerno non fa più paura. All'indomani dell'acquazzone che si è abbattuto sull'Imolese, mentre buona parte della città è ormai asciutta, restano però da pulire i garage, le cantine e fare la conta dei danni. Soprattutto in agricoltura. «La manutenzione del fiume non si fa e questi sono i risultati», sbotta il signor Nicola, che col fango fino alle ginocchia fa fatica perfino a uscire dall'orto. «Il lavoro di quest'anno è tutto distrutto – dice –. Finito sott'acqua. Adesso è tutto da rivangare». 

È senza dubbio il quartiere Campanella la zona della città nella quale l'alluvione ha graffiato. E i segni, ieri mattina, erano ancora evidenti. Qui, mentre BeniComuni portava a termine la pulizia delle strade, la gente proseguiva le operazioni di bonifica di cantine e garage. Per agevolare le operazioni, Hera ha anche attivato un servizio straordinario di raccolta rifiuti ingombranti che sarà operativo anche questa mattina. 

«Ci siamo ritrovati con 70 centimetri d'acqua», racconta Alex Bertuzzi, uno dei tanti al lavoro in via Graziadei per ripulire dal fango l'esterno di casa, inondato a causa delle fognature che non hanno retto alla pressione. È andata un po' meglio, invece, a Jurgen Fierro, che abita non molto distante: «Per fortuna qui poca roba, l'acqua è arrivata solo nel garage e finché si ferma lì va bene, ma quando la vedi salire inizi a preoccuparti».

Tra le case più colpite c'è invece quella di Giancarlo Manoni, in via del Tiro a Segno. A 76 anni, ha passato tutta la giornata di sabato a mettere in sicurezza gli elettrodomestici della cantina, riuscendo a salvare, grazie all’aiuto dei Vigili del fuoco, anche il gatto Lenza. «Ma oltre a loro qui non si è visto nessuno fino alle nove di sera – è il rimprovero diretto all’amministrazione –. Si sono dimenticati di noi». E ieri mattina si è rimesso all’opera assieme a suo cognato, di un lustro più giovane, liberando i locali dalle ultime tracce d’acqua. 

Lavori in corso anche all’autodromo, dove gli sforzi dei tecnici erano tutti concentrati al Paddock 2, inondato dall’acqua sabato mattina dopo la rottura di una paratia. Terminato ieri mattina all’alba anche l’intervento di svuotamento dal sottovasca e dalla sala macchine della piscina comunale. Le operazioni, cominciate sabato pomeriggio, sono state portate avanti dai Vigili del fuoco di Imola e di Bologna, assistiti dalla Protezione civile di Malalbergo. La società che gestisce l’impianto, assicurano dal Comune, sta facendo il massimo sforzo per poter riaprire l’attività al pubblico già nella giornata di domani 

Anche ieri, intanto, sono proseguiti i sopralluoghi lungo il Santerno da parte dell’assessore Davide Tronconi e dei vertici del servizio di Protezione civile del Comune per verificare la situazione, che al momento non presenta particolari criticità all’interno dei confini cittadini. Infine, nei prossimi giorni verranno rimossi i tronchi e gli accumuli di rami che interessano i basamenti dei ponti e alcune aree del fiume nel tratto imolese del Santerno.