Armi, 10mila nel circondario: ora serve il certificato medico

I detentori devono presentarlo entro il 4 maggio

Una pistola (Foto di repertorio)

Una pistola (Foto di repertorio)

Imola (Bologna), 17 aprile 2015 - Se siete proprietari di un fucile, una pistola e persino un’arma bianca (pugnali, spade e balestre) segnatevi questa data: 4 maggio. È quello infatti l’ultimo giorno utile per presentare, negli uffici di pubblica di sicurezza nei quali le armi sono state denunciate, un certificato medico di idoneità psicofisica alla detenzione. In pratica, lo stesso documento richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto. Sono esclusi da tale obbligo coloro che nei sei anni antecedenti al 5 novembre 2013, data di entrata in vigore del decreto legislativo, hanno già provveduto a fornire l’attestazione, come nel caso dei titolari di licenza di porto d’armi in corso di validità.

La certificazione dovrà attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcol. Il certificato in questione è rilasciato dal medico provinciale o dall’ufficiale sanitario (attualmente Ausl) o da un medico militare. A lui il compito di richiedere, qualora ritenuto necessario, ulteriori specifici esami o visite specialistiche che saranno effettuati in strutture pubbliche. «Decorso il termine del 4 maggio 2015 – ricorda una nota del commissariato imolese –, sarà possibile per l’interessato presentare il certificato medico nei 30 giorni successivi al ricevimento della diffida emessa dall’ufficio di pubblica sicurezza» nel quale le armi sono state denunciate. In caso di mancato adempimento, gli agenti di polizia degli uffici di via Mazzini provvederanno a ritirare in via cautelativa le armi detenute, dando contestuale comunicazione alla Prefettura di Bologna ai fini dell’avvio dell’iter per l’adozione del provvedimento di divieto detenzioni armi.

E sono circa 10mila (molte dei quali di proprietà dei cacciatori) quelle in circolazione, regolarmente denunciate, nei comuni del circondario. Un numero significativo, al quale le autorità vogliono corrisponda un certificato medico che attesti l’idoneità. Anche se nel territorio imolese, per fortuna, non si sono registrati negli ultimi tempi episodi di cronaca particolarmente gravi riconducibili al possesso di armi da parte di soggetti non idonei, la strage al Tribunale di Milano è ancora negli occhi di tutti. E se il premier Matteo Renzi ha già annunciato un impegno più deciso contro la proliferazione di fucili e pistole, quello della presentazione del certificato medico (varato però in tempi non sospetti) è già un primo passo.