Rapine a raffica, tutti condannati. Colpivano bar e aree di servizio

Ventuno anni di carcere ai sette componenti della banda del terrore

Le armi sequestrate alla banda in occasione degli arresti

Le armi sequestrate alla banda in occasione degli arresti

Imola (Bologna), 5 luglio 2015 - In appena due mesi avevano compiuto undici rapine in bar e aree di servizio, oltre a numerosi furti, da Parma a Riccione. La banda, composta da nordafricani e albanesi, aveva il suo centro di gravità a Imola e non esitava a impugnare coltelli, pistole e fucili a canne mozze. L’escalation di terrore venne però stroncata nel maggio 2014, prima che qualcuno si facesse male seriamente, con un’indagine congiunta della squadra di pg della polizia stradale e dei carabinieri di Imola, sfociata nell’operazione ‘No limit’, ovvero ‘senza limiti’, come la sfrontata aggressività del commando.

A poco più di un anno, sono stati giudicati dal Gup di Bologna con il rito abbreviato, che dà diritto ad uno sconto di un terzo della pena, i sette principali componenti della banda. Il giudice ha distribuito complessivamente pene per 21 anni, accogliendo in buona parte le severe richieste del pm Domenico Ambrosino. I condannati hanno tra i 19 e i 25 anni e si tratta dell’algerino Abdelhadi Bouyahia, 5 anni e 6 mesi di carcere, dei tunisini Haithem Ferjiani, 5 anni, e Hamza Ayari, 1 anno, del kossovaro Qendrim Hoti, quattro anni, degli albanesi Denis Lleshi, 2 anni e sei mesi, e Ardi Hoxha, un anno, e del modenese Aziz Bouda, tre anni. A vario titolo erano imputati per furti e rapine, messi a segno quasi sempre in gruppetti di tre persone: il 18 marzo rapinarono una barista di Mordano dopo averla minacciata con un coltello; all’alba del 16 aprile colpirono l’area di servizio Sant’Eufemia dell’A14 nel Ravennate, minacciando con una pistola e picchiando un benzinaio; un altro addetto a una pompa di carburante fu rapinato a Castel San Pietro mezz’ora dopo, sempre sull’A14.

Poco più tardi fu la volta di una barista a San Lazzaro. Ancora un’area di servizio entrò nel mirino della banda la sera del 20 aprile, la San Martino Est sull’A1 nei pressi di Parma, mentre l’1 e il 5 di maggio toccò a due pompe di benzina ancora sull’A14, la Montefeltro Sud a Rimini e la Rubicone Est a Savignano; il 12 maggio a Campogalliano, nel Modenese, in tre puntarono un fucile a canne mozze, anche questo rubato, contro un altro addetto di un distributore; il 16 e il 18 con la stessa arma assaltarono aree di servizio a Dozza e a Russi, sull’A14; gli imputati rispondevano anche di undici furti di auto, avvenuti tra Imola e il Ravennate, tra inizio marzo e il 20 maggio; in un caso, il 13 marzo, rubarono borsoni dagli spogliatoi di una palestra a Forlì.