Cesi, l’annuncio ai lavoratori: "Domani state a casa". Poi l’azienda ci ripensa

I capicantiere: "Abbiamo deleghe sulla sicurezza" di Cristina Degliesposti

Imola (Bologna), l'assemblea della Cesi (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), l'assemblea della Cesi (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 13 luglio 2014 - Oltre tre ore di riunione, con la tensione che si tagliava con il coltello. Da un lato gli oltre 400 lavoratori di Cesi. Dall’altro la dirigenza, con il presidente Marco Lama e il direttore Francesco Sutti, e Legacoop Imola ed Emilia-Romagna, con i presidenti Domenico Olivieri e Giovanni Monti. In mezzo il futuro nero della coop edile, in liquidazione coatta, la confusione sul da farsi e le voci di una presunta fine analoga per 3Elle, smentita dallo stesso Monti. «Probabilmente una procedura concorsuale verrà scelta da 3Elle per salvare il sito produttivo e i lavoratori — dice Monti —, ma non nella maniera più assoluta la liquidazione».

La cronaca della serata di venerdì riserva però toni boccacceschi. «Da lunedì non andate a lavorare», è l’input aziendale che ha aperto la serata. Una richiesta, quella di mollare di colpo tutti i cantieri e le attività, che ha sollevato di colpo il controcanto dei dipendenti ligi al proprio dovere e ai propri obblighi. «Scusate, ma noi siamo responsabili della sicurezza in quei cantieri, come facciamo ad assentarci?», hanno chiesto alcuni capicantiere presenti, più o meno in questi toni. E subito sarebbe partita una verificata, a suon di telefonate al liquidatore dalla dirigenza Cesi, che è arrivata a una conclusione: «Lunedì andate a lavorare, la copertura Inail c’è, ma rimanete a disposizione del liquidatore che dirà cosa fare dal giorno dal dopo». Un teatro. «Il problema nasceva dai tempi della presa in carico del ruolo da parte del liquidatore — spiega Olivieri —. Il consiglio d’amministrazione è già decaduto, ma formalmente il liquidatore, fino a venerdì, non aveva ricevuto nulla di ufficiale. C’è una sorta di vuoto. L’impresa, fatte le dovute verifiche, ha garantito tutte le coperture assicurative, pertanto lunedì i lavoratori saranno nei cantieri». Cantieri che, tra l’altro, contano anche quelli di Hera che valgono decine di milioni di euro.

Cristina Degliesposti