Imola, quote d’incasso e scadenze. Ecco il contratto Autodromo-Trotta

Svelato l’accordo che ha portato alla lite tra Formula Imola e Barley Arts

Selvatico Estense, Claudio Trotta e il sindaco Daniele Manca il giorno del concerto degli AC/DC

Selvatico Estense, Claudio Trotta e il sindaco Daniele Manca il giorno del concerto degli AC/DC

Imola, 11 gennaio 2017 – Quindici articoli, svariati commi e sette corposi allegati. Per un totale di 57 pagine. Nel contratto siglato nel 2015 tra Formula Imola e Barley Arts, sfociato di recente nella lite tra la società di gestione dell’autodromo e gli organizzatori del concerto degli AC/DC sul Santerno di due anni fa, c’è materiale per gli avvocati. Quell’intesa, che in teoria avrebbe dovuto portare a Imola una serie di show targati Claudio Trotta, è stata infatti impugnata dal patron della storica realtà milanese. Il quale, come ormai noto, dopo la notizia dell’arrivo a Imola dei Guns N’Roses il 10 giugno 2017, evento curato dai suoi acerrimi rivali di Live Nation, ha rivendicato l’esclusiva sull’Enzo e Dino Ferrari. E se ora il promoter confermerà, dopo averla annunciata, la volontà di intraprendere le vie legali, i vertici del circuito cittadino rischiano di dovergli pagare una penale.

Detto che si potrebbe sempre chiudere con una transazione, chi ha ragione? Leggendo il contratto, diventato di dominio pubblico dopo la richiesta di accesso agli atti dell’opposizione in Consiglio comunale, la sensazione è che per stabilirlo serva appunto un giudice. Alcuni passaggi del documento sembrano infatti suffragare la tesi di Trotta. D’altra parte, però, a sostegno delle ragioni di Formula Imola paiono le scadenze non rispettate. Il nodo sta tutto nell’articolo 13: al primo comma, la società che gestisce il circuito «riconosce al cliente l’opzione per l’organizzazione in esclusiva» di eventi musicali simili a quello degli AC/DC «durante il periodo 1 maggio-31 agosto di ogni anno».

E l’impegno con Barley Arts, in tal senso, è «fino al 31 dicembre 2018». Una riga dopo, siamo al secondo comma, ecco però la parte dell’accordo sottolineata in queste settimane da Formula Imola per dare forza alla propria linea: «Entro il termine del 30 novembre di ogni anno (2017 compreso, ndr), il cliente proporrà le date dell’evento che intende organizzare» in vista di un nuovo accordo. Circostanza questa che non si è verificata né a fine 2015 (l’estate successiva è arrivata Laura Pausini, ma attraverso un’altra società), né dodici mesi dopo. Da qui le certezze di Formula Imola, che sul contratto ha messo nero su bianco come in caso di mancato accordo entro il 31 gennaio di ogni anno di riferimento «le parti saranno libere da ogni impegno senza poter reciprocamente pretendere dall’altra alcun adempimento, onere, indennità o risarcimento o pagamento di alcun corrispettivo». Nessun contenzioso, invece, sugli aspetti più prettamente economici dell’intesa: per l’utilizzo dell’autodromo durante i giorni del concerto, a Formula Imola è andato il 2% dell’incasso dei biglietti (minimo garantito di 80mila euro, ampiamente superato), il 20% di quanto ricavato da alimenti, bevande e parcheggi. Nemmeno una fetta, però, della torta relativa al merchandising.