Imola, "Quel traliccio va demolito subito". Ma Nuova Radio Emilia non molla

Braccio di ferro tra Comune e privato per un ripetitore in via Pediano

Due principi contrapposti: quello della legalità e quello della legittima espressione

Due principi contrapposti: quello della legalità e quello della legittima espressione

Imola, 3 agosto 2017 - Nonostante sia lì da anni, quel traliccio in via Pediano è ‘abusivo’. E dunque, almeno per il Comune, va demolito al più presto. Per questo motivo, il totem in questione, sul quale si trovano gli impianti di trasmissione di ‘Nuova Radio Emilia’, editore di ‘Radio PaneBurroMarmellata’, verrà smantellato già questa mattina dagli operai di una ditta locale che lavora per conto dell’amministrazione. Il tutto con buona pace dei responsabili dell’emittente, che però hanno già fatto ricorso al Tar e annunciano il proseguimento della loro battaglia.

La vicenda ha radici lontane ed è piuttosto tecnica. Ma vale la pena di ripercorrerla, almeno nelle sue fasi conclusive. Anno 2013: il Comune, proprietario del terreno su cui sorge il traliccio, notifica ai legali rappresentanti di ‘Radio Centrale - Radio diffusione privata Cesena’ e ‘Nuova Radio Emilia’ di rimuovere il totem metallico e le apparecchiature che permettono le trasmissioni. A seguito del rilascio di concessione di suolo pubblico, ‘Radio Centrale’ realizza un altro traliccio, sempre in via Pediano, e trasferisce lì i propri impianti. ‘Nuova Radio Emilia’, invece, continua l’attività sul vecchio totem. La società ha infatti presentato ricorso al Tar: non è affatto convinta della bontà della strada indicata dal Comune e chiede tempo.

Il tribunale amministrativo regionale ha però già respinto la richiesta di sospensiva. Ecco perché l’amministrazione, almeno dal suo punto di vista, si sente legittimata ad agire subito. Dando mandato di rimuovere il traliccio a partire da questa mattina, con i lavori che saranno ultimati al massimo in tre giorni e verranno messi a carico del privato. Ma ‘Nuova Radio Emilia’, come si diceva all’inizio, non ci sta. E seguita dall’avvocato Vittorio Paolucci, attraverso l’amministratore unico della società, Alessandro Cavicchioli, ha già mandato a dire al Comune che se da un lato è costretta a obbedire (e dunque andrà a collocare l’impianto rimosso nella porzione di terreno individuata dall’ente pubblico), dall’altro non rinuncerà alla propria battaglia.

«Non capiamo davvero il motivo di tutta questa fretta – sbotta Cavicchioli –, visto che il Tar non si è ancora pronunciato nel merito. Quel traliccio è lì da oltre 30 anni, non è pericolante, e non causa problemi di inquinamento né di interferenze. Perché non aspettare? E’ un’opera funzionante che non ha bisogno di essere sanata, mentre abbiamo forti dubbi sullo spostamento dell’attività sul nuovo traliccio». A sostegno di queste sue preoccupazioni, l’amministratore unico di Nuova Radio Emilia porterà all’attenzione dei giudici amministrativi la relazione giurata del tecnico incaricato dalla Srl che riferisce, secondo Cavicchioli, «dei vizi della nuova costruzione in funzione delle autorizzazioni rilasciate».