Giro d’Italia, l'ultima carovana impenna sulla via Emilia

Si è chiusa la due giorni carica di passione. Campioni presi d'assalto dai tifosi VIDEO / FOTO / FOTO1 / FOTO2

(Foto Isolapress)

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Imola, 22 maggio 2015 - Quella dei due grandi rivali, Alberto Contador e Fabio Aru, che si stringono la mano proprio sotto l’Orologio, tra due ali di folla, è l’immagine più bella che questo Giro d’Italia potesse regalare a Imola. La carovana rosa saluta il Santerno al termine di due giorni carichi di passione e suggestioni, con un centro finalmente gremito nonostante il giorno lavorativo. La città ha dimostrato di sapersi meritare un evento che da queste parti non si vedeva da 23 anni, al punto da rendere vana anche la ricerca del proverbiale pelo nell’uovo. 

Dopo la sbornia di mercoledì, con i Tre Monti carichi di entusiasmo a dispetto della pioggia, le tribune dell’autodromo piene e un impianto tirato a lucido (grazie ai forti investimenti di Con.Ami), ieri mattina la festa si è spostata nel cuore della città. Con il tempo finalmente benevolo, i corridori arrivano a piccoli gruppi percorrendo prima viale Dante e poi via Mazzini; girano sotto il portico del Comune e infine sbucano in una piazza Matteotti affollata di bambini, giovani a caccia di selfie e anziani che scrutano con sguardo severo i campioni di oggi. Musica e colori avvolgono tutto e tutti.

Contador e gli altri lasciano le bici, volano sul palco a firmare il foglio di presenza e poi risalgono in sella. Parte l’allineamento che sfocia in piazza Caduti per la Libertà. In prima fila, con tanto di ombrelline mutuate dal motociclismo, ci sono i leader della corsa: la maglia rosa (il campione spagnolo), quella azzurra di miglior scalatore (il connazionale Beñat Intxausti), quella rossa del re della classifica a punti (Nicola Boem) e la bianca del giovane Fabio Aru. 

Si parte pochi minuti prima delle 12.30, ed è subito show. La gente sembra essere assiepata ovunque. Difficile dire quanta sia, ma parliamo comunque di alcune migliaia di persone. Cappellini rosa (abbinati alle vetrine del centro) spuntano dappertutto lungo la via Emilia, arrivano fino al Duomo e ancora dalle parti della Rocca Sforzesca (addobbata per l’occasione), dove la carovana arriva in passerella nel giro di pochi istanti. Si svolta in direzione Porta Montanara, poi si macina tutta la circonvallazione vecchia fino al semaforo di Port’Appia. Da qui si imbocca il viale della stazione e poi la Selice, per il cosiddetto ‘chilometro zero’ (l’inizio della gara vero e proprio) di fronte alla Cefla. Tutto fila via liscio, senza alcun intoppo. In strada, tra tanti imolesi e gruppi arrivati dal Ravennate e dal Bolognese, c’è un esercito di quasi 130 persone tra agenti della municipale, polizia, carabinieri, dipendenti del Comune e volontari della protezione civile e delle società ciclistiche del territorio. «Voglio ringraziarli, hanno svolto un lavoro fondamentale – commenta a fine giornata Davide Tronconi, assessore con delega allo Sport e ala Viabilità –. La logistica e l’arrivo in autodromo sono stati perfetti, è andato tutto benissimo. I commercianti hanno dimostrato grande disponibilità rispondendo molto bene. È stata colta una grande occasione».