Aut aut agli islamici, il senatore Palmizio: "Il vescovo ha ragione: bisogna pretendere il rispetto"

Il coordinatore regionale di Fi sostiene Ghirelli: "Condannate le crudeltà o lasciate l’italia". Altolà dagli atei

Il senatore Massimo Palmizio (foto Fantini)

Il senatore Massimo Palmizio (foto Fantini)

Imola, 8 settembre 2014 - «Il vescovo Ghirelli ha ragione». Giudizio positivo, da parte del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Massimo Palmizio, per quanto detto dalla guida pastorale imolese, che in una lettera al settimanale diocesano ha chiesto agli islamici «presenti tra noi», le parole di Ghirelli, di prendere pubblicamente posizione contro le persecuzioni e gli atti di crudeltà compiuti contro i cristiani: «Siate uomini di onore, altrimenti lasciate l’Italia», ha scritto. «Condivido pienamente la sua posizione — scrive l’esponente di Forza Italia — Non possiamo e non dobbiamo alimentare odio verso l’immigrazione generalizzando i problemi. Accogliere profughi è cosa ben diversa dall’accogliere clandestini, ciò non toglie che non potremo mai lasciare che si muoia in mare senza fare nulla».

Ad ogni modo, puntualizza Palmizio, «il rispetto per il prossimo e l’accoglienza, che da sempre fanno dell’Italia il grande Paese che è, non devono in alcun modo generare pericolo per gli italiani: bene ha fatto monsignor Ghirelli a sollecitare la comunità islamica di Imola a prendere una posizione chiara e di condanna nei confronti di persecuzioni ed atti di crudeltà». A giudizio del parlamentare «il rispetto che noi diamo alla vita umana accollandoci spese enormi per salvare, accogliere ed aiutare persone in difficoltà, dobbiamo pretenderlo da chiunque viva in Italia. Mi auguro — chiosa — che anche gli altri vescovi prendano posizione; io, in qualità di capogruppo Forza Italia in Commissione Difesa, porterò e seguirò ancora il dibattito a Roma».

Di diversa opinione il delegato degli atei e agnostici di Imola, Roberto Vuilleumier. A suo avviso è «giusto ricordare equilibrio e chiedere dissociazione», ma una richiesta come quella di Ghirelli deve «provenire solo da un laico». Vuilleumier ritiene che l’appello del vescovo «nasconda un approccio politico che in realtà tende a dividere». «Prima di dare lezioni di ‘moralità’ — conclude il delegato della Uaar — bisogna intanto dimostrare rispetto e riconoscenza per il Paese che ospita il vescovo, Paese laico».