River Side, c’è il nuovo gestore. "Tornerà il locale di una volta"

Domenico Amoruso ha presentato l’offerta più vantaggiosa

l locale River Side (foto Isolapress)

l locale River Side (foto Isolapress)

Imola, 14 maggio 2015 - «SPERO di riaprire il River i primi giorni di luglio, in tempo per il concerto degli AC/DC». Non vuole certo perdersi l’opportunità di iniziare col ‘botto’, accogliendo migliaia di fan, Domenico Amoruso. Sulla carta, gestore in via provvisoria del locale di via Pirandello. Classe 1972, casertano, ma trapiantato a Imola dal 1998, Amoruso è il soggetto che ha presentato l’offerta economica più alta (24mila euro) per la gestione pluriennale del chiosco-bar sul Santerno.

Il bando di gara emesso dalla società BeniComuni è scaduto il 4 maggio e le offerte arrivate erano sette. Inizialmente è stata valutata l’ammissione dei soggetti che hanno concorso: «Di questi uno non era in regola con i documenti da presentare» sostiene Loris Lorenzi, amministratore di BeniComuni. Poi si è proceduto con il vaglio dell’offerta tecnica: «Dei sei concorrenti, cinque hanno superato il punteggio minimo per cui sono state aperte le buste con le offerte economiche di questi soggetti».

E quella più alta è risultata essere di Domenico Amoruso. BeniComuni aveva fissato un canone annuo a base d’asta di 18mila euro fino al 2021, ma con la possibilità di prorogare di altri sei anni il contratto «previa verifica del comportamento tenuto dal concessionario quanto ad adempimento degli obblighi contrattuali». «Ora dovremo accertare la validità dei documenti presentati – va avanti Lorenzi – poi potremo siglare il contratto, avendo però come garanzia una fideiussione pari a 24mila euro, corrispondente a un’intera annualità». Operazioni burocratiche che, senza intoppi, dovrebbero portare all’assegnazione del locale fra «una quindicina di giorni».

«QUANDO sarò operativo a tutti gli effetti? Spero i primi di luglio, in modo da non perdermi il grande evento-concerto degli AC/DC» sottolinea Amoruso che gestirebbe il locale insieme con un socio. «Sono praticamente nato al River nel 1998, quando sono arrivato a Imola – sottolinea il casertano -. Qui ho cominciato a lavorare, poi ho fatto un’esperienza in Australia di un anno per poi tornare in questa città, dove mi piace il verde e la vivibilità». E dove ha continuato a lavorare in vari esercizi commerciali. Obiettivi? «Mi impegnerò per consegnare a Imola il River Side di una volta, spingendo sulla cultura musicale dal vivo», ma senza fare concorrenza agli altri locali. «Ci deve essere una serata River e una per ogni altro locale, in modo da creare una sorta di agenda imolese». Ma non solo. «Il mio socio è chef, per cui punterò parecchio anche sulla cultura culinaria».