Lupo sbrana agnellino a un passo dalla via Emilia

Toscanella, feriti altri due animali in pieno giorno

 Le pecore di Bernardo Montaleone

Le pecore di Bernardo Montaleone

Imola, 24 marzo 2015 - E con questo fanno tre. Tre volte in sei mesi possono bastare, soprattutto se a ogni raid perdi animali, denaro e rischi la pelle, il tutto a poco più di un chilometro dal centro abitato di Toscanella di Dozza. «L’ho visto bene, era un lupo di circa 50 chili e dal pelo scuro, quasi nero», racconta Bernardo Montaleone che ieri mattina, senza saperlo, ha ‘disturbato’ la colazione dell’animale, trovandosi faccia a faccia con l’esemplare a nemmeno una ventina di metri di distanza. Montaleone da sempre alleva per passione pecore, ma dal 2003 ha aperto un’azienda agricola che porta il suo nome, in via Poggiaggio 65, dove abita. Sono una cinquantina le pecore che alleva tra il pascolo e la stalla, chiusa da un normale recinto, più due asini: «Li ho presi perché mi hanno detto che si accorgono prima della presenza dei lupi». E così è stato.

Ieri mattina l’allevatore aveva lasciato libere al pascolo 18 pecore biellesi ma, intorno alle 10,30, è successo l’inaspettato, visto l’orario. «I due asini che erano al pascolo pure loro si sono imbizzarriti, rientrando di filata nella stalla che dista mezzo chilometro – racconta –. Poi a ruota le pecore li hanno seguiti di corsa e dalla finestra di casa, quando mi sono affacciato, ho visto due agnellini in balìa di non capivo che. Erano feriti». Montaleone si è precipitato al pascolo per soccorrere gli animali; si è imbattuto prima in un agnellino con l’orecchio ferito, poi in un altro sanguinante sul collo, ma vivo. «Sono andato fino al Rio Sabbioso e quando mi sono sporto l’ho visto – continua -. Il lupo aveva in bocca un altro agnellino privo di vita, ma non appena mi ha visto ha mollato la presa ed è fuggito. Era a soli 20 metri da me ed era pieno giorno. Di solito colpiscono di notte, al tramonto o all’alba».

A settembre il suo allevamento era stato oggetto di un primo attacco dei lupi, uccidendogli cinque pecore, poi ancora a ottobre altre tre, in quel caso gravide. «Sto ancora spettando i risarcimento per quelle pecore, circa 150 euro a capo – precisa l’allevatore –. La domanda è stata ammessa, ma i soldi non ancora erogati. Stavolta il lupo ha ucciso un agnellino (di un mese di vita appena, ndr) e feriti altri due che ho rimesso subito accanto alle madri sperando che sopravvivano, ma mi pare stiano prendendo troppa confidenza». All’allevamento ieri mattina sono arrivati gli uomini della Forestale e i veterinari dell’Ausl che hanno confermato la compatibilità delle ferite con quelle causate da un lupo. Secondo l’Ausl, si tratterebbe però di un esemplare di lupo giovane e solitario viste le approssimative tecniche d’attacco, ma non ci sarebbe alcun pericolo per l’uomo: la ripetitività dell’attacco dipenderebbe dall’avere appreso di un sicuro luogo di approvvigionamento del cibo.