"Bandiera dell’Isis al River Village". Scattano i controlli, era un giaccone

Sopralluogo di carabinieri e polizia dopo una serie di segnalazioni

Il giaccone sulla cima di un albero nei pressi del River Village (foto Addario)

Il giaccone sulla cima di un albero nei pressi del River Village (foto Addario)

Macerata, 19 febbraio 2015 - Psicosi Isis a Porto Recanati. Al River Village spunta su un albero un drappo nero e bianco scambiato subito per la bandiera simbolo dello stato islamico che sta terrorizzando il mondo. In realtà era semplicemente un giaccone nero con qualche striscia bianca poggiato su un albero. Una cosa che in altri tempi sarebbe passata inosservata e che invece in questi giorni ha innescato la mobilitazione.

«C’è una bandiera dei terroristi islamici al River»: l’allarme lanciato martedì scorso ha fatto il giro di tutta Porto Recanati. E da lì si sono scatenate altre voci, perché qualcuno ha giurato di aver visto in giro gruppi di extracomunitari con stoffe nere che inneggiavano al califfato islamico. Al River Village, dopo le segnalazioni, sono giunti uomini della Questura e i carabinieri della stazione di viale Europa che hanno passato al setaccio il condominio.

Effettuati numerosi controlli nei tanti appartamenti abitati per lo più da pakistani che ormai hanno “conquistato” il condominio. «Qui ci abitano in tanti e ne arrivano in continuazione – confida un residente del condominio –. Comandano loro. In molti, infatti, sono ormai venuti via dall’Hotel House. Lì per loro ci sono troppi controlli e le forze dell’ordine conoscevano i loro nascondigli per la droga. Questo condominio, invece, è ritenuto ancora zona franca. Dalla mattina alla sera c’è un gran movimento. Abbiamo tutti paura e facciamo finta di non vedere. Ma a volte hanno gli appartamenti aperti e passando nei corridoi si nota tutto. Non c’è un piano dove non ci sia qualche gruppo di pakistani. Cambiano in continuazione. Capita che vedi un tipo per una settimana di seguito, poi sparisce nel nulla, ma dà il cambio ad altri connazionali. A volte troviamo buchi nei muri che il giorno prima non c’erano o scatole dei contatori della luce aperti, sicuramente usati come nascondiglio per la droga. Hanno anche chi controlla. Quando arrivano le forze dell’ordine si volatilizzano. Buona parte del mondo della delinquenza e dello spaccio ormai si è trasferito qui».