Macerata, accoltellato vicino allo Sferisterio. "Lite per offese a una donna"

Accuse incrociate tra il maceratese e l’albanese

Tracce di sangue a terra e sulla Smart in sosta in viale Pantaleoni

Tracce di sangue a terra e sulla Smart in sosta in viale Pantaleoni

Macerata, 10 dicembre 2017 - Sta meglio Daniele Elia, il pizzaiolo maceratese di 33 anni che, nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 4.30, è stato ferito mentre tornava a casa, dopo aver trascorso la serata in un locale. «Il fatto è di non modesta entità – ha dichiarato il procuratore capo Giovanni Giorgio –. I carabinieri stanno lavorando con meticolosità per fornire una puntuale ricostruzione di quanto accaduto, tenendo conto delle versioni difformi rese dalla parte lesa e dal presunto responsabile del fatto, che è stato sentito con il suo difensore venerdì sera. La vittima è stata sottoposta ai primi accertamenti medico legali, al fine di verificare se nel caso specifico si possa parlare di tentato omicidio o di lesioni pluriaggravate. In particolare, è da verificare la versione data dall’albanese».

Quest’ultimo sarebbe l’autore dell’aggressione al maceratese. Venerdì sera, difeso dall’avvocato Alessandro Marcolini, il 27enne si è presentato spontaneamente in caserma, non appena saputo dai familiari che i militari lo stavano cercando. Il ragazzo, che lavora nell’edilizia e vive da anni in città con la famiglia, ha voluto dare una sua versione su quanto accaduto. Ha detto di essere passato a piedi lungo viale Pantaleoni in compagnia di una ragazza, e poco prima della tabaccheria avrebbero incrociato Elia. Il maceratese avrebbe iniziato a offendere la ragazza, e loro prima lo avrebbero ignorato, poi gli avrebbero detto di smetterla. A quel punto lui se la sarebbe presa con la giovane, e l’avrebbe fatta cadere a terra. Per difenderla, l’albanese avrebbe afferrato una specie di bastone trovato lì vicino e avrebbe colpito Elia. Sarebbero allora arrivate altre persone che li avrebbero divisi, e nella confusione lui e la sua amica sarebbero fuggiti abbandonando lì l’arma.

Una tesi opposta è invece quella della vittima, sentita in ospedale dai carabinieri. Il maceratese ha detto di aver passato una serata tranquilla al Terminal, in via Fontemaggiore. Usciti da lì, Elia e la sua ragazza, tornando a casa, lungo il viale si sarebbero imbattuti in un gruppo di tre stranieri che, con brutte parole, avrebbero infastidito la coppia. I due non si sarebbero fermati. Dopo un po’, sarebbero ripassati lì davanti, e uno degli stranieri avrebbe ricominciato a dare fastidio. A quel punto, Elia gli avrebbe risposto per le rime e si sarebbe poi allontanato. Ma poco dopo si sarebbe sentito colpire alla schiena; poi con il braccio si sarebbe riparato da un secondo colpo, stavolta da davanti. La fidanzata si è molto spaventata, ma non è stata aggredita; lei conferma la versione del pizzaiolo. Venerdì il 33enne è stato operato. Il coltello (o l’oggetto usato per colpirlo, non ancora trovato malgrado le ricerche dai carabinieri) gli ha sfiorato la milza, per fortuna senza toccarla. Ora bisognerà capire quale delle due versioni sia quella vera e, in base alla gravità delle lesioni di Elia, quale accusa possa essere ipotizzata.