Macerata, "Turbativa d’asta negli appalti pubblici". Nei guai tre imprenditori

Nel mirino anche un ex finanziere. Le gare per lavori esaminate nelle province di Macerata, Ancona, Fermo e Perugia

Operazione del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Macerata (archivio)

Operazione del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Macerata (archivio)

Macerata, 23 novembre 2017 – Eseguite dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Macerata tre misure interdittive comportanti il divieto di ricoprire ruoli direttivi in imprese per altrettanti imprenditori del Maceratese.

Scattata stamane, alle prime ore dell’alba, un’operazione che ha visto impegnati tutti gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Macerata per l’esecuzione di diverse perquisizioni locali e di tre misure interdittive, per la durata di otto mesi, nei confronti dei rappresentanti legali di altrettante società.

Il reparto della Guardia di finanza, all’esito di una complessa attività, orientata alla ricerca e repressione delle frodi in danno del bilancio locale – con particolare riferimento al settore degli appalti pubblici – ha individuato e segnalato alla Procura un sodalizio di tre imprenditori operanti nel settore degli appalti e delle costruzioni, ritenuti responsabili di sistematiche turbative d’asta.

In particolare, gli imprenditori coinvolti, concordando la forbice entro la quale offrire il maggior ribasso, riuscivano ad aggiudicarsi con assoluta certezza la maggior parte degli appalti pubblici indetti nella provincia di Macerata e nelle zone limitrofe. Le imprese aggiudicatarie, successivamente, cedevano in subappalto le opere a imprese colluse, al fine di ottenere la spartizione, tra il sodalizio, dei lavori appaltati.

L’attività investigativa ha permesso di accertare fattispecie di turbativa d’asta su diverse procedure di gare pubbliche esaminate, indette tra il 2014 e il 2016 principalmente nelle province di Macerata, Fermo, Ancona e Perugia, e relative ad appalti per lavori pubblici di oltre 26 milioni di euro.

L’analisi documentale delle gare di appalto oggetto di indagini ha evidenziato precise responsabilità anche in capo ad alcuni direttori e responsabili unici del procedimento delle stazioni appaltanti, la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Nel corso delle indagini è stato inoltre scoperto un caso di corruzione posto in essere da un militare dela Guardia di finanza, all’epoca dei fatti in servizio a Macerata, e da diversi mesi in congedo assoluto. Nel dettaglio è stato accertato come quest’ultimo abbia rivelato, dietro compenso di almeno 40mila euro, notizie e informazioni sulle quali vigeva il segreto investigativo a uno degli imprenditori indagati.

Accogliendo la richiesta formulata dalla procura, il gip ha emesso l’ordinanza cautelare eseguita oggi, concernente il divieto di esercitare la professione di imprenditore, nonché di ricoprire uffici direttivi in imprese per la durata di otto mesi a carico di tre imprenditori maceratesi, ritenuti responsabili dei reati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti nonché, per uno dei tre, di corruzione e concorso in rivelazione di segreti d’ufficio.

Nei confronti dell’ex finanziere, è stata eseguita la misura cautelare del sequestro preventivo per equivalente della somma di 40mila euro, ritenuta provento dei reati che gli sono contestati: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.