Macerata, carabiniere spara a un ladro. Lo straniero è clinicamente morto

La sparatoria è nata quando l’uomo ha cercato di investire in auto i militari

La scena della sparatoria a Monte San Giusto (Calavita)

La scena della sparatoria a Monte San Giusto (Calavita)

Macerata, 25 febbraio 2017 – Tenta di scappare correndo verso l’auto, i carabinieri gli intimano di fermarsi. Ma il ragazzo sale in macchina e nel tentativo di fuggire prova a investirli. A quel punto un carabiniere spara un colpo e lo centra in pieno alla testa. È accaduto ieri a Monte San Giusto, intorno alle 19, in via Don Minzoni. Il ragazzo – secondo fonti mediche dell’ospedale di Macerata – è clinicamente morto: non è stato nemmeno possibile tentare di operarlo per estrargli il proiettile. Pare che sia un trentenne di origine albanese, ma l’esatta identità non è ancora stata ricostruita dato che l’uomo ha molti alias. Con il ladro c’erano due complici (probabilmente arrivati dall’Umbria), ma in quel momento si erano divisi, e ora sono in fuga.

Ieri pomeriggio, i carabinieri erano già in giro a Monte San Giusto per servizi contro furti in appartamento, quando dai residenti sono arrivate segnalazioni di furti in via Giustozzi. I militari in borghese notano un’auto, una Fiat Bravo che risulta rubata a Terni. Perdono di vista il veicolo, ma più tardi lo rivedono, parcheggiato in via Don Minzoni. I militari si appostano e aspettano. A un tratto vedono il ragazzo correre velocemente verso l’auto. Gli intimano di fermarsi, ma lui sale in auto, mette in moto e punta verso di loro. A quel punto viene colpito alla testa. Nell’auto sono stati trovati un piede di porco e un cacciavite, mentre il ladro aveva addosso alcuni gioielli. Sul posto è arrivato il pm Enrico Riccioni, che ha chiamato il perito balistico, l’avvocato Sandro Evangelisti, a cui oggi darà l’incarico per una perizia che sarà decisiva per studiare la traiettoria del proiettile e ricostruire quanto accaduto. I carabinieri hanno fatto rapporto in caserma, e oggi o lunedì Riccioni li ascolterà, anche alla luce dei risultati dell’esame balistico. Sono quindi due filoni di indagine: quello dei furti e quello legato allo sparo. Non c’è ancora un’accusa formale, ma potrebbero configurarsi alcune ipotesi di reato: lesioni colpose gravissime, eccesso di legittima difesa, eccesso di uso legittimo di armi. In quanto al ragazzo al pronto soccorso, si cercherà di scoprirne l’identità attraverso le impronte digitali, nel caso sia già stato schedato.

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