Blitz dei ladri acrobati: colpi in serie a Treia, Monte San Giusto e Appignano

Raffica di furti, cassaforte bucata col frullino. E sparisce anche un’auto

Raffica di furti in provincia (foto d’archivio)

Raffica di furti in provincia (foto d’archivio)

Macerata, 19 febbraio 2017 – C’è chi si è trovato i ladri in casa, chi li ha messi in fuga rientrando, e chi invece è tornato quando ormai era stata forata anche la cassaforte di casa. Una serie di furti sono stati messi a segno e tentati venerdì nel tardo pomeriggio in provincia.

Un primo tentativo è stato fatto in via San Giuseppe a Monte San Giusto: i ladri si sono arrampicati fino alla finestra di un appartamento, ma i rumori hanno messo in allarme i residenti, che erano in casa, e così la banda se l’è dovuta filare a mani vuote.

Due blitz sono invece riusciti ad Appignano. I ladri sono entrati in azione con il favore del buio, intorno alle 18.30. In via Gramsci hanno preso di mira due appartamenti, arrivando al terzo piano arrampicandosi alle grondaie, e forzando le finestre sono entrati. In uno di questi in particolare hanno trovato una cassaforte, e lavorando con il frullino – senza che nessuno sentisse alcunché – sono riusciti a perforare lo sportello e a prendere quello che c’era dentro. Il botttino è di circa diecimila euro visto che la famiglia aveva diversi oggetti in oro, ricordi conservati negli anni e purtroppo andati in fumo in un attimo. I malviventi hanno poi rubato una Alfa Mito che era parcheggiata sotto casa, e con quella sono arrivati a Treia, dove hanno ripreso l’attività.

Qui, poco prima delle 19.30, con lo stesso sistema si sono introdotti in un appartamento in via Montecchio, alla periferia del paese, protetti anche qui dal buio in una zona poco frequentata. Avevano appena iniziato ad arraffare gli oggetti di valore, quando il padrone di casa, rientrando, li ha interrotti. Il ragazzo ha visto due uomini sul balcone che, al suo arrivo, si sono lanciati di sotto forti del fatto che l’altezza non fosse eccessiva. I due erano vestiti di scuro e sono scappati via di corsa a piedi, così la vittima del furto non ha potuto notare qualche particolare che potesse servire a individuarli e fermarli. I ladri purtroppo gli avevano già preso un paio di anellini, di valore soprattutto affettivo per la vittima del furto.

A Treia poi i carabinieri hanno ritrovato la Mito rubata ad Appignano. I ladri l’avevano lasciata in una zona isolata.

Sui furti indagano i carabinieri. L’ipotesi è che si tratti di una banda che prende di mira una zona da ripulire. Purtroppo di quanto avvenuto l’altra sera non ci sono riprese di telecamere né testimoni.

Paola Pagnanelli