L’ultima lettera di Marta prima di morire: "Dico grazie per ogni giorno vissuto"

San Severino: l’addio a Bellomarì, la donna dalle mille vite

Marta Bellomarì

Marta Bellomarì

San Severino (Macerata), 22 novembre 2017 - «Oggi sono qui a scrivere dopo aver fatto un controllo, e sono soddisfatta di come sia andato. Da medico so quali rischi corro ogni giorno ma ho imparato a essere forte, ad assaporare ogni attimo della giornata e a dire grazie per ogni giorno vissuto». Queste parole scriveva Marta Bellomarì alcune settimane fa, dopo l’ennesimo controllo in ospedale e poco prima dell’ultimo intervento a Fabriano. Una ragioniera, un’insegnante, un medico, una scout, una madre e una nonna.

Era tutto questo e lunedì, con la sua morte dopo anni passati a combattere un tumore, ha lasciato un vuoto non solo nel cuore della sua famiglia ma anche dei ragazzi del gruppo scout, da lei fondato con il marito Delio Stortini e a don Aldo Romagnoli 42 anni fa. Il funerale si è svolto ieri a San Lorenzo e la funzione è stata presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli; poco prima di morire Marta aveva voluto invitarlo a cena, per poi rimandare a causa dell’intervento. Tanti i canti che hanno animato la celebrazione, perché Marta voleva che al suo funerale non ci fossero lacrime, ma musica.

Andrea, uno dei figli, ha voluto spendere due parole prima che la nipotina leggesse la lettera lasciata da Marta. «Ho un principio – aveva scritto in questa sorta di commiato –, quello di non fare pena né a me né agli altri. Col sorriso mi sono fatta forza per me e per gli altri. Oggi sono qui a scrivere dopo aver fatto un controllo e sono soddisfatta. Se vi dovesse capitare una cosa simile, non abbattetevi, cercate di non essere mai soli, e non stancatevi di combattere. Abbiate fiducia in voi e nei vostri familiari. Fate quanto i medici vi dicono, non consegnate la vostra vita e i vostri problemi ma affrontateli e cercate di risolverli insieme. Certo, è difficile, ma non perdete mai il sorriso».

A concludere, prima dell’ultimo canto, la capo gruppo del San Severino 1, Silvia Tartuferi, ha letto le parole che gli scout hanno voluto dedicare alla loro fondatrice: «42 anni fa, da giovane mamma, Marta ha scelto di farsi madre per vocazione creando il movimento scout e realizzando il sogno di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo aveva trovato. Ha sempre posto il suo onore per meritare la fiducia di tutti noi, è stata leale, utile senza chiedere nulla in cambio, è stata la nostra amica, sorella e mamma.

La sua forza era il sorriso. Non ha fatto una bella vita ma una vita bella, non una vita nella ricchezza ma una vita ricca, non ha solo combattuto il suo dolore, ma è riuscita anche ad alleggerire il nostro. È stata la nostra roccia e ci ha insegnato a essere forti ora, per noi e per i nostri ragazzi. Il suo sorriso vivrà nei volti di chi l’ha conosciuta e ci accompagnerà in ogni nostra giornata».